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Miele e Botulino: Ci Sono dei Rischi? È Sicuro nelle Bevande Calde?

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Anelli di Zucchine

Il miele rappresenta da millenni uno degli alimenti più apprezzati e utilizzati in cucina, tanto per le sue proprietà organolettiche quanto per i presunti benefici nutritivi. Tuttavia, attorno a questo prodotto naturale si sono sviluppate negli anni numerose preoccupazioni legate ai rischi sanitari, in particolare al botulismo. Un’analisi approfondita della letteratura scientifica e dei preziosi consigli della Fondazione Veronesi consente di fare chiarezza sui reali pericoli e sulle corrette modalità di consumo e preparazione delle bevande contenenti miele.

Il botulismo è un’intossicazione alimentare causata dalle tossine prodotte dal batterio Clostridium botulinum, un microrganismo anaerobio che forma spore estremamente resistenti alle condizioni ambientali avverse. La questione del miele emerge specificamente in relazione al botulismo infantile, una forma particolare di questa patologia che colpisce esclusivamente i bambini di età inferiore ai dodici mesi.

Contrariamente a quanto talvolta si teme, il miele rappresenta un alimento sicuro per gli adulti e i bambini oltre l’anno di vita. L’elevata concentrazione di zuccheri presente nel miele, superiore al 70%, crea un ambiente ostile alla crescita del Clostridium botulinum, impedendo la proliferazione batterica e la conseguente produzione di tossine. Il sistema digestivo maturo degli adulti e dei bambini più grandi possiede inoltre una flora intestinale sviluppata che contrasta efficacemente l’eventuale germinazione delle spore batteriche.

La situazione cambia drasticamente nel caso dei lattanti. I neonati e i bambini fino ai dodici mesi presentano un microbiota intestinale ancora immaturo, caratterizzato da una minore diversità batterica e da una scarsa capacità competitiva contro i patogeni. In questo ambiente, le spore di Clostridium botulinum eventualmente presenti nel miele possono germinare, colonizzare l’intestino e produrre neurotossine che vengono assorbite dalla mucosa intestinale.

Il botulismo infantile si manifesta attraverso una sintomatologia caratteristica che inizia tipicamente con la stitichezza, seguita da una progressiva paralisi flaccida simmetrica discendente. I sintomi includono pianto flebile, perdita del controllo del capo, diminuzione dei movimenti oculari, difficoltà nell’alimentazione dovuta a suzione debole e problemi di deglutizione. Nelle fasi più avanzate si osservano riduzione della capacità di movimento e perdita dei riflessi tendinei. Il periodo di incubazione varia considerevolmente, oscillando tra tre e trenta giorni dall’ingestione delle spore.

Le autorità sanitarie internazionali, incluse l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Food and Drug Administration americana, raccomandano categoricamente di evitare la somministrazione di miele ai bambini di età inferiore a dodici mesi. Questa precauzione si estende anche ad altri prodotti che potrebbero contenere spore, come alcuni infusi di fiori e semi, tra cui camomilla e finocchietto.

Acqua Calda Miele

Per quanto riguarda la preparazione di bevande contenenti miele, un altro aspetto spesso dibattuto concerne gli effetti del riscaldamento. Numerose fonti sostengono che il miele riscaldato diventi tossico, ma questa affermazione non trova riscontro nella letteratura scientifica. Il riscaldamento del miele non produce sostanze tossiche per l’essere umano, tuttavia temperature superiori ai 40°C comportano la denaturazione degli enzimi termolabili presenti nel prodotto, come l’invertasi, riducendone le proprietà organolettiche e nutrizionali.

Temperature elevate, superiori ai 50-60°C, determinano inoltre la formazione di 5-idrossimetilfurfurale (HMF), un composto derivante dalla decomposizione del fruttosio. Tuttavia, l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi ha concluso che l’HMF non rappresenta un rischio significativo per la salute umana, non possedendo un potenziale tossico pronunciato né proprietà cancerogene dimostrate.

Le raccomandazioni per la preparazione sicura di bevande contenenti miele prevedono l’aggiunta del dolcificante a temperature moderate, preferibilmente inferiori ai 40°C. Per le bevande calde, risulta opportuno lasciare raffreddare la preparazione prima di incorporare il miele, preservando così le proprietà benefiche del prodotto senza comprometterne la sicurezza. Nel caso di miele cristallizzato, la liquefazione deve essere eseguita delicatamente a bagnomaria, mantenendo la temperatura dell’acqua attorno ai 35-40°C e mescolando occasionalmente.

La contaminazione del miele con spore di Clostridium botulinum può verificarsi durante tutto il processo produttivo, dalla raccolta del nettare fino al confezionamento, data la natura ubiquitaria di questi microrganismi nell’ambiente. Le api possono raccogliere spore dalla polvere e dal terreno, incorporandole successivamente nel miele. Nonostante l’adozione di rigorose pratiche igieniche possa ridurre significativamente il rischio di contaminazione, non è possibile eliminarlo completamente.

I tentativi di sviluppare trattamenti tecnologici specifici per ridurre la presenza di spore nel miele senza alterarne le proprietà chimico-fisiche e organolettiche hanno finora raggiunto risultati solo parziali. La pastorizzazione, comunemente applicata al miele commerciale a temperature comprese tra 75 e 85°C, non garantisce l’eliminazione completa delle spore di Clostridium botulinum, che possono resistere a temperature anche superiori ai 100°C.

Dal punto di vista epidemiologico, il botulismo infantile rappresenta una patologia rara ma potenzialmente grave. La prevenzione rimane l’arma più efficace, basata sull’educazione sanitaria dei genitori e degli operatori sanitari riguardo ai rischi associati alla somministrazione di miele ai lattanti. È fondamentale evitare qualsiasi forma di contatto tra miele e bambini sotto l’anno di età, inclusa la pratica di intingere il ciuccio nel miele per calmare il neonato.

La gestione del rischio si estende anche all’ambiente domestico, dove è importante evitare l’esposizione dei lattanti a ambienti particolarmente polverosi, come locali in ristrutturazione, che potrebbero favorire l’inalazione di spore presenti nell’aria. La formazione e l’informazione rappresentano strumenti cruciali per aumentare la consapevolezza su questa patologia ancora poco conosciuta dal grande pubblico.

In conclusione, il miele può essere consumato in sicurezza da adulti e bambini oltre l’anno di età, anche quando riscaldato, purché si rispettino temperature moderate per preservarne le proprietà nutrizionali. La preparazione di bevande contenenti miele non comporta rischi particolari se eseguita correttamente. Il vero pericolo risiede esclusivamente nel botulismo infantile, completamente prevenibile attraverso l’astensione dalla somministrazione di miele ai bambini di età inferiore ai dodici mesi, una semplice precauzione che può evitare conseguenze potenzialmente gravi per la salute dei più piccoli.