AttualitàRichiamo Mozzarelle: Coinvolti Marchi Penny Market, Conad e Carrefour. I lotti interessati Guarda le VideoricetteSeguici su YouTube Anelli di Zucchine Seguici su YouTube! Anelli di Zucchine Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo precauzionale di diversi lotti di mozzarelle appartenenti a marchi della grande distribuzione, tra cui Penny Market, Conad e Carrefour, a causa della possibile presenza di corpi estranei metallici all’interno delle confezioni. La misura, comunicata attraverso il portale ufficiale del dicastero, riguarda prodotti commercializzati sotto diverse denominazioni ma riconducibili a un medesimo produttore.Tutte le mozzarelle oggetto del provvedimento sono state realizzate da Granarolo Spa presso lo stabilimento di Usmate Velate, in provincia di Monza e Brianza, identificato con il marchio sanitario IT 03 144 CE, situato in via San Giovanni Bosco 37/39. Il richiamo evidenzia come dietro le diverse denominazioni commerciali si celi spesso un unico centro di produzione, fenomeno caratteristico dell’industria alimentare contemporanea dove i grandi stabilimenti forniscono prodotti a multiple catene distributive.Le mozzarelle Valbontà Penny Market interessate dal provvedimento sono quelle confezionate in formato 4×125 grammi, appartenenti al lotto di produzione N5205E con data di scadenza fissata al 17 agosto 2025. La catena tedesca ha prontamente diffuso l’avviso nei propri punti vendita, invitando la clientela a verificare attentamente le confezioni in proprio possesso e a non consumare il prodotto qualora corrisponda alle caratteristiche indicate.Parallelamente, sono state richiamate le mozzarelle Latbri, distribuite in confezioni singole da 125 grammi, identificate dal lotto N5205D e caratterizzate da una scadenza al 22 agosto 2025. Il marchio Latbri, pur meno noto al grande pubblico rispetto ad altri brand, fa anch’esso riferimento alla galassia produttiva di Granarolo, confermando l’interconnessione tra diversi marchi apparentemente indipendenti.Le mozzarelle Conad coinvolte nel richiamo comprendono sia il formato singolo da 125 grammi che quello multiplo da 3×125 grammi, entrambi appartenenti al lotto N5205D con termine di conservazione stabilito al 15 agosto 2025. La cooperativa di distribuzione ha immediatamente attivato le procedure interne per informare i propri associati e rimuovere dai banchi frigo le confezioni potenzialmente interessate dal problema.Anche Carrefour ha dovuto procedere al ritiro delle proprie mozzarelle Classic maxi pack, vendute in formato 3×125 grammi, contrassegnate dal lotto N5205E e con scadenza fissata al 18 agosto 2025. La catena francese ha pubblicato l’avviso sui propri canali digitali e ha allertato il personale dei punti vendita per garantire la corretta applicazione della misura precauzionale.La problematica relativa alla presenza di corpi estranei metallici rappresenta una delle tipologie di rischio più serie nell’ambito della sicurezza alimentare, poiché l’ingestione accidentale di frammenti metallici può provocare lesioni all’apparato digerente, dal cavo orale fino all’intestino. Le autorità sanitarie raccomandano pertanto la massima attenzione nella gestione di questo tipo di emergenze, privilegiando sempre l’approccio precauzionale anche quando il rischio è meramente potenziale.Il fenomeno non rappresenta una novità assoluta per Granarolo, che nelle settimane precedenti aveva già dovuto disporre il richiamo di un altro lotto di mozzarelle fresche a proprio marchio, sebbene in quel caso la problematica fosse legata alla possibile presenza di frammenti di plastica anziché di metallo, e la produzione provenisse da un impianto diverso da quello di Usmate Velate.La gestione dei richiami alimentari segue procedure standardizzate che vedono il coinvolgimento di molteplici attori: dal produttore, che ha l’obbligo di segnalare tempestivamente ogni anomalia riscontrata, alle catene distributive, che devono garantire la rimozione immediata dei prodotti dagli scaffali, fino al Ministero della Salute, che coordina la comunicazione verso i consumatori attraverso i canali istituzionali.I consumatori che abbiano già acquistato confezioni appartenenti ai lotti interessati devono astenersi dal consumo del prodotto e possono procedere alla restituzione presso il punto vendita di acquisto, dove otterranno il rimborso o la sostituzione anche in assenza dello scontrino fiscale. Le catene della grande distribuzione hanno confermato la disponibilità a gestire le restituzioni secondo le modalità previste dai protocolli di sicurezza alimentare.L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione verso la sicurezza alimentare, amplificato dall’estate 2025 che ha visto una serie di richiami riguardanti diversi prodotti. Tra questi, il caso dei friarielli contaminati da botulino in Calabria, che ha provocato due decessi, l’Emmental a fette Land ritirato per corpi estranei, e l’integratore Ashwagandha fermentata richiamato per la presenza non dichiarata di arachidi.Le autorità competenti sottolineano l’importanza della collaborazione tra tutti i soggetti della filiera alimentare per garantire standard di sicurezza sempre più elevati, dalla fase produttiva fino alla distribuzione al dettaglio. I sistemi di tracciabilità adottati dall’industria alimentare consentono di identificare rapidamente i lotti potenzialmente problematici e di circoscrivere l’intervento, evitando che il rischio si estenda oltre i confini delle partite effettivamente interessate.Per i consumatori resta fondamentale mantenere un atteggiamento vigile e informarsi costantemente attraverso i canali ufficiali del Ministero della Salute, che pubblica tempestivamente ogni avviso di richiamo sul proprio portale internet. La conservazione degli scontrini di acquisto e la fotografatura delle etichette con lotto e scadenza rappresentano buone pratiche che possono facilitare la gestione di eventuali situazioni problematiche.