AttualitàPineberry: alla Scoperta della Fragola Bianca che sa di Ananas Guarda le VideoricetteSeguici su YouTube Anelli di Zucchine Seguici su YouTube! Anelli di Zucchine Non è un esperimento di laboratorio né una fragola acerba: la pineberry, conosciuta anche come fragola bianca o fragola-ananas, è una varietà particolare che sta conquistando i palati più raffinati con il suo colore candido e il suo inconsueto aroma che ricorda l’ananas. Questo frutto esotico, dalla storia affascinante e dalle caratteristiche uniche, rappresenta una riscoperta botanica che oggi sta vivendo una rinascita dopo aver rischiato l’estinzione. Piccola, bianca con semi rossi e dal sapore sorprendente, la pineberry è il risultato di un’antica ibridazione che unisce la dolcezza della fragola con note aromatiche tipiche dell’ananas.Origini e storia: un frutto dimenticato che ritornaContro ogni apparenza, la pineberry non è frutto di manipolazioni genetiche moderne o esperimenti biotecnologici, ma ha radici antiche e profonde nel continente sudamericano. Le fragole-ananas sono originarie del Sud America e rappresentano un ibrido naturale tra due specie: la Fragaria chiloensis (fragola cilena o fragola di spiaggia) e la Fragaria virginiana, entrambe basi genetiche anche della comune fragola da giardino. La loro storia documentata risale alla metà del XVIII secolo, precisamente al 1766, quando il botanico francese Antoine Nicolas Duchesne realizzò l’incrocio tra queste due piante appartenenti a famiglie diverse.Duchesne, ispirandosi a fragole bianche selvatiche del Cile e americane, creò ibridi che divennero le moderne fragole-ananas, così chiamate per il loro distintivo sapore. Questo frutto era conosciuto già nel Settecento nelle piccole aristocrazie europee, ma nel corso del tempo l’interesse per la sua coltivazione diminuì drasticamente. Durante il ‘900, la pineberry ha rischiato seriamente l’estinzione, con una presenza globale ridotta a poche migliaia di esemplari.La salvezza di questa varietà si deve al costante impegno di alcuni coltivatori olandesi che, nei primi anni 2000, decisero di riprenderne la coltivazione. Nel 2003, alcuni produttori dei Paesi Bassi recuperarono questa varietà quasi scomparsa e iniziarono a coltivarla in serra per quasi tutto l’anno, permettendo così la sua riscoperta e diffusione nel mercato contemporaneo. Se oggi possiamo assaporare questo frutto particolare, lo dobbiamo quindi alla determinazione di questi agricoltori che hanno impedito che la fragola-ananas scomparisse definitivamente dal panorama botanico mondiale.Caratteristiche distintive: il paradosso della fragola biancaCiò che rende la pineberry immediatamente riconoscibile è il suo peculiare aspetto: ha dimensioni generalmente piccole, una colorazione che varia dal bianco al rosa chiarissimo e, in sorprendente contrasto, semi (in realtà acheni) di colore rosso vivo. Questa combinazione cromatica invertita rispetto alla fragola tradizionale conferisce al frutto un aspetto quasi irreale, tanto che viene spesso erroneamente considerata una fragola albina o immatura.Il colore bianco della pineberry non è dovuto ad un’anomalia genetica casuale, ma a una precisa caratteristica: la mancanza o scarsa presenza della proteina Fragaria allergene A1 (Fra a1), responsabile della pigmentazione rossa nelle fragole comuni durante il processo di maturazione. Le fragole chiare hanno scarsi valori di Fra a1 e quindi rimangono incolori anche quando sono perfettamente mature. Questa assenza ha un risvolto interessante dal punto di vista alimentare: essendo priva della proteina che causa comunemente reazioni allergiche, la pineberry può essere consumata anche da molte persone allergiche alle fragole tradizionali.Il nome pineberry deriva dalla fusione delle parole inglesi pineapple (ananas) e strawberry (fragola), a sottolineare la sua caratteristica organolettica più distintiva: il sapore. Infatti, pur mantenendo la consistenza tipica di una fragola, presenta note aromatiche che ricordano decisamente l’ananas, creando un’esperienza gustativa sorprendente e inusuale che la rende particolarmente apprezzata dagli chef e dai gourmet.Valori nutrizionali e proprietàDal punto di vista nutrizionale, la pineberry è molto simile alla classica fragola rossa. In 100 grammi di prodotto si trovano circa 107 calorie, con valori nutrizionali che includono 0,2 g di grassi, 1 mg di sodio, 268 mg di potassio, 26,5 g di carboidrati (di cui 21,9 g di zuccheri) e 1,8 g di fibre. Come la sua cugina rossa, è ricca di vitamine A, C, E, K, minerali come potassio, ferro, calcio, zinco, magnesio, oltre a sostanze antiossidanti e fibre.L’apporto di elementi nutritivi la rende un frutto benefico per la salute, con proprietà energizzanti e rinvigorenti. La bassa acidità la rende inoltre particolarmente digeribile. Come accennato in precedenza, grazie alla mancanza della proteina Fragaria allergene A1, può rappresentare un’alternativa per chi soffre di allergie alle fragole tradizionali, anche se è sempre consigliabile consultare un medico prima di consumarla in caso di allergie note.Il consumo della pineberry è analogo a quello della fragola classica: può essere gustata fresca, utilizzata nelle macedonie, impiegata per preparare confetture o come decorazione e ingrediente in pasticceria. Tuttavia, è importante considerare che il suo sapore particolare, che richiama l’ananas, potrebbe alterare il risultato finale di alcune ricette pensate per le fragole tradizionali.Coltivazione: un frutto esigente ma accessibileLa coltivazione della fragola bianca non richiede pratiche particolarmente complesse, ma alcuni accorgimenti sono fondamentali per ottenere buoni risultati. Non necessita di molto spazio, rendendola adatta anche alla coltivazione in terrazzo o balcone, oltre che nell’orto tradizionale. Le pineberry fruttificano principalmente tra maggio e giugno, con periodi di produzione che possono estendersi fino a settembre in condizioni favorevoli.Il terreno ideale per la coltivazione della pineberry deve essere fertile, ricco di humus e ben drenato. Si consiglia di aggiungere del fertilizzante organico durante la preparazione del terreno e di integrare con concimazioni durante il periodo estivo. La pianta predilige posizioni soleggiate o in mezz’ombra e richiede un’irrigazione regolare, mantenendo il terreno costantemente umido ma evitando ristagni d’acqua che potrebbero danneggiare le radici.Per chi desidera iniziare la coltivazione, è possibile acquistare piantine già sviluppate da interrare a una distanza di circa 30-40 cm l’una dall’altra. La pacciamatura con paglia o teli è una pratica consigliata per garantire il corretto grado di umidità del terreno. Durante l’inverno, soprattutto nelle zone con temperature rigide, è importante proteggere le piantine dal freddo eccessivo, eventualmente spostandole in luoghi riparati se coltivate in vaso.Un aspetto particolare della coltivazione riguarda l’impollinazione: alcune esperienze suggeriscono che le pineberry beneficiano della vicinanza di altre varietà di fragole per migliorare l’impollinazione, quindi è consigliabile piantarle vicino ad altre tipologie.Mercato attuale e prospettive futureNel panorama commerciale attuale, la pineberry resta ancora un prodotto di nicchia, principalmente destinato a negozi specializzati e alla ristorazione di alta gamma. Il suo prezzo è generalmente il doppio rispetto alle fragole convenzionali, a causa della minore produttività delle piante e della maggiore delicatezza nella coltivazione e nella raccolta. Come spiega Carlos Masià, direttore di una società che commercializza questo frutto: “Le piante sono meno produttive e anche più delicate da coltivare e raccogliere. Bisogna trattarle con molta attenzione”.Nonostante le sfide produttive, l’interesse per questo frutto particolare sta crescendo, specialmente nel settore della ristorazione di alto livello. Gli chef apprezzano la pineberry sia per le sue qualità estetiche, che la rendono un elemento decorativo originale nei piatti, sia per il suo sapore distintivo che permette creazioni gastronomiche innovative. Il mercato di riferimento sembra essere principalmente quello dei buongustai alla ricerca di esperienze nuove e prodotti insoliti.Recenti sviluppi nella ricerca genetica potrebbero aprire nuove prospettive per la diffusione di questo frutto. Nel 2020, l’Università della Florida ha brevettato una nuova varietà chiamata “Florida Pearl”, ottenuta incrociando fragole giapponesi con americane. Negli Stati Uniti, i test di commercializzazione sono in corso con circa 4,8 ettari di coltivazioni sperimentali distribuite in diverse catene di supermercati. L’obiettivo è valutare il potenziale commerciale della fragola bianca come “quinta referenza” nella categoria dei piccoli frutti, accanto a fragole rosse, mirtilli, more e lamponi.ConclusioneLa pineberry rappresenta una straordinaria riscoperta nel mondo della frutta, un esempio di come la biodiversità agricola possa offrire esperienze sensoriali uniche e inaspettate. Dalla sua storia secolare che affonda le radici nel Sud America, passando per il rischio di estinzione durante il XX secolo, fino alla rinascita grazie all’impegno di coltivatori appassionati, la fragola bianca racconta una storia di resilienza e riscoperta di sapori dimenticati.Nonostante le sfide legate alla sua coltivazione e commercializzazione, questo frutto sta guadagnando crescente attenzione, soprattutto tra chef innovativi e consumatori alla ricerca di esperienze gastronomiche diverse. La sua particolare combinazione di aspetto insolito e sapore sorprendente, unita alle proprietà nutrizionali e alle potenziali qualità ipoallergeniche, rendono la pineberry un frutto con interessanti prospettive future.Mentre la ricerca continua a sviluppare varietà più resistenti e produttive, la fragola bianca al gusto di ananas rimane un affascinante esempio di come la natura possa sorprenderci con le sue infinite combinazioni, dimostrando che a volte i tesori del passato possono tornare a fiorire nel presente, arricchendo la nostra tavola e la nostra cultura gastronomica con nuovi-antichi sapori da riscoprire.