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“Internal Shower”, la bevanda virale con semi di chia e limone: mito salutare o reale beneficio?

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Anelli di Zucchine

Negli ultimi mesi, la cosiddetta “Internal Shower” è diventata un vero fenomeno sui social network, in particolare su TikTok, dove centinaia di milioni di visualizzazioni hanno reso questa bevanda uno dei trend più discussi nell’ambito del benessere alimentare. L’Internal Shower viene presentata come un rimedio semplice ed efficace per favorire la regolarità intestinale, migliorare il senso di sazietà e depurare l’organismo, facendo leva su pochi ma precisi ingredienti: semi di chia, acqua e succo di limone. La ricetta, nata da una formula popolarizzata dal consulente del benessere Daryl Gioffre e poi rilanciata da decine di influencer statunitensi, prevede di lasciare in ammollo due cucchiai di semi di chia in un grande bicchiere d’acqua con il succo di un limone intero, lasciando riposare la miscela per almeno quindici minuti prima del consumo, fino a ottenere una bevanda dalla consistenza gelatinosa, grazie all’azione delle mucillagini rilasciate dai semi .

Le basi scientifiche: cosa dice la nutrizione

Il successo mediatico della “doccia interna” si giustifica soprattutto per l’elevato contenuto di fibre solubili garantite dai semi di chia. Questo alimento, entrato a far parte dei cosiddetti novel foods riconosciuti dall’Unione Europea, è ormai comune persino nei prodotti da forno industriali. Dal punto di vista nutrizionale, un cucchiaio di semi di chia apporta circa 5 grammi di fibra; due cucchiai, secondo la ricetta più diffusa, possono fornire fino a 10 grammi di fibra, ovvero un terzo del fabbisogno giornaliero raccomandato per un adulto . La fibra solubile, immersa in acqua, si trasforma in gel e agisce nell’intestino come un vero e proprio pulitore naturale: aumenta la massa fecale, favorisce la regolarità, contribuisce a ridurre la sensazione di gonfiore e rallenta l’assorbimento di zuccheri e colesterolo. Numerosi studi evidenziano come un adeguato apporto in fibra migliori la motilità intestinale e possa offrire giovamento anche a chi soffre di stitichezza o digestione lenta, soprattutto nelle donne in età matura o in post-menopausa, fase della vita in cui cambiamenti ormonali possono rallentare il metabolismo e aggravare i disturbi digestivi .

Il ruolo del limone: benefici o moda?

L’aggiunta del succo di limone risponde sia a finalità pratiche sia, in parte, a dinamiche di tendenza. Il limone contribuisce a dare sapore, aggiunge vitamina C e antiossidanti rilevanti per la protezione dallo stress ossidativo, nonché un lieve supporto al metabolismo, anche se il suo contributo nell’Internal Shower, rispetto alla dose totale di fibre, resta marginale . La vitamina C favorisce anche l’assorbimento del ferro di origine vegetale, ma nei semi di chia il ferro è presente in quantità limitata e difficilmente assimilabile. Non ci sono prove scientifiche solide che possano attribuire al limone, in questa miscela, effetti depurativi strutturali sull’organismo. Il consenso tra i nutrizionisti suggerisce che i principali benefici della bevanda derivino quasi esclusivamente dalla presenza dei semi di chia e dalla loro influenza sul transito intestinale .

Possibili rischi e controindicazioni

Pur essendo una proposta naturale e apparentemente innocua, l’Internal Shower presenta una serie di possibili rischi, soprattutto in categorie specifiche di popolazione. L’ingresso improvviso di un elevato carico di fibre può generare Disturbi a livello gastrointestinale, come gonfiore, crampi, meteorismo o, nei casi più gravi, veri e propri fenomeni di diarrea o persino occlusione intestinale, specialmente se non accompagnata da un adeguato apporto idrico . L’effetto benefico della fibra si ottiene solo in presenza di una buona quantità di liquidi: in assenza di idratazione, infatti, la fibra tende ad assorbire acqua dall’intestino, peggiorando piuttosto che risolvendo sintomi di stitichezza. È inoltre sconsigliata a chi soffre di malattie gastrointestinali in fase attiva (come le infiammazioni del colon, diverticolosi o sindrome dell’intestino irritabile), a chi ha subito recenti interventi chirurgici all’apparato digerente o a chi presenta problemi di reflusso gastroesofageo, poiché i sintomi potrebbero aggravarsi . Le medesime precauzioni valgono per chi assume farmaci anticoagulanti, in virtù della presenza di omega-3 nei semi di chia, sebbene in quantità non tali da costituire, per uso occasionale, un rischio clinicamente rilevante . Infine, non è esclusa la possibilità di reazioni allergiche specifiche ai semi di chia, seppure rare.

L’importanza della qualità degli ingredienti

Molti esperti sottolineano anche la questione della qualità dei semi di chia presenti sul mercato. Recenti controlli hanno evidenziato la presenza di tracce di pesticidi, anche nei semi provenienti da coltivazione biologica, a conferma che l’origine e la selezione delle materie prime rivesta un ruolo chiave nel garantire sicurezza d’uso . Per coloro che desiderano comunque sperimentare la ricetta, è consigliato scegliere prodotti di provata affidabilità e possibilmente a certificazione bio per ridurre ulteriormente il rischio di contaminanti.

Considerazioni conclusive: moda o beneficio reale?

L’Internal Shower può rappresentare, per molti, un aiuto momentaneo e naturale contro la stitichezza occasionale o una valida strategia per aumentare l’apporto di fibre nella dieta, sebbene non possa essere considerata in alcun modo una soluzione miracolosa o uno strumento capace di sostituire una dieta equilibrata e varia. In realtà, benefici simili si possono ottenere mediante il consumo regolare di fibre provenienti da molteplici fonti alimentari, come frutta, verdura, legumi e cereali integrali, senza dover ricorrere a pozioni virali o formule di tendenza . L’efficacia della bevanda non è superiore a quella ottenibile attraverso l’inserimento dei semi di chia in altre preparazioni, come yogurt, frullati o porridge, purché accompagnata da una sufficiente idratazione e un apporto di acqua costante nel corso della giornata. È fondamentale, in ogni caso, monitorare la risposta individuale e incrementare gradualmente il consumo di fibre per evitare spiacevoli effetti collaterali, consultando preventivamente un professionista della salute in presenza di patologie croniche o condizioni cliniche particolari .