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Frutti di Bosco: Se li Mangi Così, Rischi Grosso

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Negli ultimi anni, il consumo di frutti di bosco congelati ha registrato un notevole incremento, complice la loro versatilità in cucina e la praticità di poterli utilizzare in ogni stagione. Tuttavia, dietro questa apparente comodità si cela un rischio sanitario non trascurabile, che ha portato le autorità sanitarie italiane ed europee a emanare precise raccomandazioni: i frutti di bosco surgelati non devono mai essere consumati crudi, ma esclusivamente previa cottura. Questa indicazione, ribadita dal Ministero della Salute e da numerosi enti di sicurezza alimentare, si basa su evidenze scientifiche legate alla possibile contaminazione microbiologica di questi alimenti, in particolare da virus e batteri patogeni resistenti alle basse temperature.

Il principale agente infettivo associato ai frutti di bosco congelati è il virus dell’epatite A, ma non sono da escludere anche contaminazioni da norovirus e, più raramente, da batteri come Salmonella, Escherichia coli e Listeria. L’epatite A, in particolare, è stata oggetto di numerosi casi di infezione a partire dal 2013, con focolai segnalati soprattutto nel nord e centro Italia. Il virus, estremamente resistente all’ambiente esterno, sopravvive agevolmente alle basse temperature del congelamento, ma viene inattivato rapidamente dal calore. È sufficiente portare i frutti di bosco congelati a ebollizione, ovvero a 100°C, per almeno due minuti per garantire la completa inattivazione del virus e la sicurezza alimentare del prodotto. Questa semplice procedura si è dimostrata efficace anche nei confronti di altri patogeni potenzialmente presenti nei frutti di bosco surgelati, come norovirus e batteri enterici, la cui presenza è stata accertata in diversi richiami di prodotto avvenuti negli ultimi anni.

La contaminazione può avvenire in diversi momenti della filiera produttiva: in campo, durante la raccolta, attraverso l’irrigazione con acque contaminate o il contatto con operatori infetti, e successivamente durante le fasi di cernita, lavaggio, surgelazione e confezionamento. Anche i frutti di bosco freschi congelati in ambiente domestico non sono esenti da rischi, sebbene una corretta gestione delle operazioni di lavaggio e asciugatura possa ridurre sensibilmente la probabilità di contaminazione. Tuttavia, il congelamento domestico, così come quello industriale, non elimina i virus eventualmente presenti, rendendo necessaria la cottura prima del consumo.

Le linee guida ministeriali sono chiare: i frutti di bosco surgelati devono essere utilizzati solo per preparazioni che prevedano una cottura a 100°C per almeno due minuti. Questo vale per tutte le ricette, dalle salse alle marmellate, dai topping per dolci alle guarnizioni di semifreddi e yogurt. È fortemente sconsigliato l’impiego di frutti di bosco surgelati crudi come decorazione di crostate, gelati o dessert, così come l’utilizzo in frullati o smoothie senza previa cottura. Anche gli utensili e i contenitori utilizzati per la manipolazione dei frutti di bosco scongelati devono essere accuratamente lavati, per prevenire contaminazioni crociate.

La raccomandazione di cuocere i frutti di bosco surgelati non è frutto di un eccesso di prudenza, ma di una necessità concreta, confermata da numerosi casi di infezione e da richiami di prodotti contaminati da norovirus ed epatite A. Il congelamento, infatti, blocca la crescita dei microrganismi ma non li elimina: solo il trattamento termico, ovvero la bollitura, garantisce la sicurezza del prodotto. In caso di dubbi o in presenza di richiami ufficiali per rischio microbiologico, è fondamentale non consumare il prodotto e restituirlo al punto vendita, come previsto dalle procedure di sicurezza alimentare.

Per chi desidera conservare frutti di bosco freschi congelandoli in casa, è consigliabile un’attenta selezione, un accurato lavaggio e asciugatura prima del congelamento, preferibilmente in contenitori rigidi o sottovuoto per limitare i fenomeni ossidativi. Tuttavia, anche in questo caso, la cottura resta l’unico metodo sicuro per eliminare eventuali virus o batteri sopravvissuti al congelamento. La durata di conservazione consigliata per i frutti di bosco congelati in casa è di 9-12 mesi, a seconda dell’efficienza del congelatore, e il consumo deve avvenire dopo scongelamento in frigorifero e risciacquo, ma sempre previa cottura.

La scelta di consumare frutti di bosco surgelati risponde a esigenze di praticità e disponibilità, ma non deve mai prescindere dal rispetto delle regole di sicurezza alimentare. Le autorità sanitarie ribadiscono che la cottura è l’unico sistema efficace per azzerare il rischio di contrarre infezioni da virus e batteri potenzialmente presenti nei prodotti surgelati. Il rispetto di questa semplice precauzione consente di godere dei benefici nutrizionali e del gusto dei frutti di bosco in totale sicurezza, senza esporsi a rischi inutili per la salute.

Ricordate sempre: la regola fondamentale per il consumo sicuro dei frutti di bosco surgelati è una sola, mai consumarli crudi ma sempre previa bollitura per almeno due minuti. Solo così si può essere certi di eliminare ogni possibile rischio di contaminazione e tutelare la propria salute e quella dei propri familiari.