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C’è chi mangia mozzarella tutti i giorni, cosa succede a chi lo fa?

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Anelli di Zucchine

Il consumo quotidiano di mozzarella rappresenta una pratica diffusa all’interno di regimi alimentari di varia natura, spesso giustificata dal sapore gradevole e dalla versatilità di questo formaggio fresco all’italiana. Tuttavia, ingestione costante e in quantità elevate di mozzarella comporta una serie di ripercussioni sia positive sia negative che meritano un’analisi approfondita, basata su evidenze scientifiche e sulle indicazioni delle principali linee guida nutrizionali.

La mozzarella apporta significative quantità di proteine ad alto valore biologico, indispensabili per il mantenimento e la riparazione dei tessuti muscolari e per la sintesi di enzimi e ormoni. Una porzione standard di 30 grammi fornisce mediamente 6 grammi di proteine, contribuendo in misura rilevante al fabbisogno proteico giornaliero di un adulto sano. Allo stesso tempo, il formaggio fresco è un’eccellente fonte di calcio e fosforo, minerali cruciali per la salute di ossa e denti, nonché per il corretto funzionamento della contrazione muscolare e della trasmissione nervosa. L’assunzione regolare di mozzarella, se integrata in una dieta bilanciata, può quindi favorire il mantenimento della massa ossea e delle funzioni muscolari

Mozzarella e fermentazione del latte favoriscono inoltre la presenza di probiotici, come Lactobacillus casei e Lactobacillus fermentum, in grado di migliorare il microbiota intestinale e sostenere le difese immunitarie. Tali microorganismi esercitano azione protettiva sulla mucosa intestinale e contribuiscono a regolare il transito gastrointestinale, contrastando disturbi funzionali come gonfiore o stitichezza in individui non intolleranti al lattosio.

Accanto ai benefici, un consumo quotidiano di mozzarella può determinare un incremento dell’apporto calorico e di grassi saturi, elementi che se non compensati da adeguato dispendio energetico e da un regime dietetico variato possono favorire l’incremento di peso e l’innalzamento dei livelli di colesterolo LDL. Una sola porzione quotidiana di mozzarella (30 g) apporta circa 80 kcal e 3,5 grammi di grassi saturi; consumi superiori a 100 grammi al giorno comportano un contributo significativo di questi nutrienti, con possibili ricadute negative sul profilo lipidico e sul rischio cardiovascolare

La quota di sodio, seppur inferiore rispetto a molti formaggi stagionati, non deve tuttavia essere sottovalutata: un eccesso di sale nell’alimentazione favorisce ritenzione idrica, aumento della pressione arteriosa e sovraccarico renale. Individui con ipertensione o predisposizione a malattie cardiovascolari dovrebbero pertanto limitare la quantità di mozzarella giornaliera e preferire varianti a ridotto contenuto di sale.

Un capitolo a parte riguarda chi soffre di intolleranza al lattosio: sebbene la fermentazione abbassi in parte la concentrazione di zuccheri del latte, la mozzarella contiene ancora lattosio, e un consumo costante può scatenare sintomi quali gonfiore, crampi addominali e diarrea. In questi casi si consiglia di optare per versioni senza lattosio o latticini vegetali, alternativi ma prive dei benefici propri del formaggio tradizionale.

L’analisi dei dati epidemiologici suggerisce, infine, una correlazione a forma di U tra consumo giornaliero di formaggi e rischio di mortalità cardiovascolare e generale, con un’assunzione ottimale intorno ai 40 grammi al giorno, mentre quantità superiori non aumentano ulteriormente i benefici e potrebbero comportare rischi legati all’eccesso calorico e lipidico.