AttualitàDue formaggi primo sale ritirati dai supermercati per presenza eccessiva di lattosio Guarda le VideoricetteSeguici su YouTube Anelli di Zucchine Seguici su YouTube! Anelli di Zucchine Il Ministero della Salute ha diffuso un avviso di richiamo precauzionale relativo a due prodotti lattiero-caseari erroneamente etichettati come privi di lattosio: la Luna di primo sale senza lattosio a marchio Caseificio Longo e il Primo sale senza lattosio a marchio Free From Despar. Il motivo del richiamo, come espressamente indicato nella documentazione ufficiale pubblicata sul sito ministeriale, risiede nella presenza di lattosio in quantità significativamente superiori a quelle consentite per prodotti commercializzati come “senza lattosio”, circostanza che rappresenta un potenziale rischio sanitario per i soggetti intolleranti o allergici a questa sostanza.I prodotti interessati dal provvedimento sono commercializzati in due differenti formati: il primo comprende confezioni da 200 grammi identificate dal numero di lotto 313227 e data di scadenza fissata al 4 giugno 2025, mentre il secondo riguarda esclusivamente il marchio Caseificio Longo e consiste in confezioni a peso variabile contrassegnate dal lotto 3132 con termine di conservazione al 3 giugno 2025. Tutti gli articoli coinvolti nel richiamo sono realizzati dallo stesso produttore, il Caseificio Longo Srl, con sede operativa ubicata in via Leonardo da Vinci 43 a Rivarolo Canavese, in provincia di Torino, identificata dal marchio di stabilimento IT L7A1W CE.Il provvedimento attuale segue un precedente richiamo comunicato nei giorni scorsi, quando la catena di supermercati Aldi aveva già disposto il ritiro dagli scaffali del proprio Primo sale senza lattosio a marchio Bonlà, caratterizzato dalla medesima problematica e prodotto sempre dal Caseificio Longo, con identico lotto e data di scadenza dei prodotti ora oggetto della nuova allerta. Questa serie di richiami coordinati evidenzia come la problematica relativa alla dichiarazione errata dei contenuti di lattosio interessi un’intera linea produttiva dell’azienda piemontese, sollevando interrogativi sulla completezza ed efficacia delle procedure di autocontrollo.La questione assume particolare rilevanza considerando che l’etichettatura “senza lattosio” costituisce una garanzia fondamentale per i consumatori affetti da intolleranza, una condizione medica che interessa una percentuale significativa della popolazione italiana. L’ingestione di lattosio in quantità non tollerate può infatti provocare sintomatologie gastrointestinali anche severe, con manifestazioni che vanno dal gonfiore addominale a disturbi digestivi acuti, compromettendo sensibilmente il benessere dei soggetti predisposti. Il richiamo si configura quindi come misura cautelare necessaria alla tutela della salute pubblica, nell’attesa che vengano effettuati ulteriori accertamenti analitici volti a identificare l’entità della difformità riscontrata.In attesa delle analisi definitive e delle relative verifiche, il Ministero della Salute raccomanda espressamente ai consumatori intolleranti al lattosio di astenersi dal consumo dei prodotti segnalati. Gli acquirenti in possesso delle referenze oggetto del richiamo possono restituirle presso il punto vendita dove è avvenuto l’acquisto, beneficiando del rimborso integrale del prezzo o della sostituzione del prodotto, anche in assenza di presentazione dello scontrino fiscale, secondo le prassi standard previste nei casi di ritiro precauzionale per motivi di sicurezza alimentare.Quella dei formaggi primo sale senza lattosio si inserisce in un contesto più ampio di allerte alimentari verificatesi nelle ultime settimane, sollevando interrogativi sull’efficacia dei controlli nel settore agroalimentare. La scorsa settimana, infatti, era stato diramato un avviso di ritiro riguardante la torta “Festa della Mamma” a marchio Senza Peccato, commercializzata attraverso la catena Penny Market, a seguito del ritrovamento di un corpo estraneo all’interno di una confezione. Precedentemente, erano state ritirate tutte le confezioni dell’energy drink Java Monster dopo il riscontro di livelli eccessivi di caffeina, potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori, mentre risale alla fine di aprile il richiamo di un lotto di salame del salumificio Ravanetti, contaminato da frammenti di spugna accidentalmente inglobati nel prodotto durante le fasi di lavorazione.Il Ministero della Salute ha inoltre disposto recentemente il ritiro di un lotto di zucchero di palma Thai Dancer in confezioni da 200 grammi, identificato dal lotto 260724 con termine minimo di conservazione fissato al 26 luglio 2026, per la presenza non dichiarata in etichetta di anidride solforosa, allergene noto per la sua capacità di provocare reazioni avverse anche gravi nei soggetti sensibilizzati. Parallelamente, è stato segnalato anche il richiamo cautelativo di un lotto di latte parzialmente scremato pastorizzato di vari marchi, tra cui Basko, a seguito della segnalazione di un caso di malessere dopo il consumo e del riscontro di alterazioni anomale nel colore e nel pH del prodotto.In merito alle modalità di controllo sulla sicurezza alimentare, il sistema italiano presenta una struttura articolata su tre livelli complementari: le aziende produttrici effettuano analisi periodiche nell’ambito delle procedure di autocontrollo previste dalla normativa HACCP; le Aziende Sanitarie Locali conducono verifiche a campione sui prodotti presenti sul mercato; i Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri intervengono sia in risposta a segnalazioni specifiche sia nell’ambito di campagne pianificate di controllo mirato su determinati settori merceologici o categorie di prodotti ritenuti particolarmente sensibili.La frequenza e la rilevanza delle allerte alimentari registrate negli ultimi mesi evidenziano tuttavia come il sistema di controllo, nonostante la sua complessità strutturale, presenti ancora margini di miglioramento, specialmente in relazione agli alimenti destinati a categorie di consumatori particolarmente vulnerabili, come gli intolleranti o gli allergici. Dal primo gennaio 2025 sono stati segnalati complessivamente 84 richiami alimentari, per un totale di 283 prodotti di diverse aziende e marchi, un dato che sottolinea la necessità di mantenere elevata l’attenzione sulla sicurezza della filiera agroalimentare nazionale e sull’accuratezza delle informazioni riportate in etichetta, elementi imprescindibili per garantire una scelta consapevole e sicura da parte del consumatore.