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Caffè ai Funghi: Benefici e Controindicazioni

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Anelli di Zucchine

Il mondo delle bevande funzionali sta assistendo a un fenomeno in rapida ascesa che sta conquistando le abitudini dei consumatori più attenti alla salute: il caffè ai funghi. Questa particolare miscela, che combina il tradizionale caffè con estratti di funghi medicinali, sta guadagnando popolarità sui social media e nei canali di vendita specializzati, posizionandosi come alternativa più salutare e funzionale rispetto al classico espresso. Si tratta di una tendenza che affonda le proprie radici nella medicina tradizionale orientale, ma che oggi viene rivisitata in chiave contemporanea per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più attento al benessere psicofisico, pur non rinunciando al piacere e al rituale della tazzina di caffè mattutina.

Questa bevanda, conosciuta anche come mushroom coffee, risulta dalla combinazione di chicchi di caffè tradizionali macinati e funghi medicinali disidratati e polverizzati. La miscela generalmente segue un rapporto equilibrato tra caffè e funghi, spesso in proporzione 50:50, che permette di ottenere una bevanda dall’aspetto molto simile al caffè tradizionale, ma con un profilo nutrizionale e funzionale completamente diverso. Il processo di preparazione prevede l’essiccazione e la macinazione dei funghi, che vengono poi miscelati con il caffè per creare un prodotto in polvere facilmente solubile o utilizzabile nei tradizionali metodi di preparazione, come moka o macchine per caffè.

La storia del caffè ai funghi ha origini più antiche di quanto si possa immaginare. Secondo diverse fonti storiche, i funghi venivano utilizzati come sostituti del caffè in Finlandia già durante la Seconda Guerra Mondiale, quando l’approvvigionamento di chicchi di caffè era diventato impossibile. Tuttavia, l’uso dei funghi con finalità medicinali risale a molto prima in diverse culture asiatiche, in particolare nella medicina tradizionale cinese, dove questi organismi sono stati impiegati per secoli per le loro proprietà curative e benefiche per la salute. Nonostante queste radici storiche, è solo a partire dal 2010 che il caffè ai funghi ha iniziato a diffondersi nel Regno Unito e in Europa, per poi esplodere negli ultimi anni grazie alla viralità sui social media e all’interesse crescente per gli alimenti funzionali.

Non tutti i funghi sono adatti a questa particolare preparazione. Le varietà più utilizzate nel caffè ai funghi appartengono alla categoria dei cosiddetti funghi medicinali, noti per le loro proprietà adattogene e benefiche per l’organismo. Tra questi troviamo il Chaga, fungo che cresce principalmente sulle cortecce delle betulle e apprezzato per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie; il Reishi, conosciuto in Oriente come “fungo dell’immortalità” per le sue capacità di supportare il sistema immunitario e ridurre lo stress; il Cordyceps, utilizzato tradizionalmente per migliorare l’energia e la resistenza fisica; e il Lion’s Mane (Criniera di Leone), associato al supporto cognitivo e al miglioramento della memoria. Altri funghi comunemente utilizzati includono il Turkey’s Tail (Coda di Tacchino), noto per le sue proprietà immunomodulanti, e il Rhodiola, apprezzato per la capacità di contrastare l’affaticamento mentale.

I sostenitori del caffè ai funghi ne decantano numerosi benefici per la salute, a partire dal ridotto contenuto di caffeina. Contenendo circa la metà della caffeina rispetto al caffè tradizionale, questa bevanda rappresenta un’alternativa interessante per chi desidera limitare l’assunzione di stimolanti senza rinunciare completamente al rituale del caffè. Uno studio pubblicato su Harvard Health Publishing ha evidenziato come il mushroom coffee possa offrire una carica energetica più stabile e duratura rispetto al caffè tradizionale, evitando i picchi e i successivi cali di energia tipicamente associati all’assunzione di caffeina. Inoltre, grazie alle proprietà adattogene dei funghi medicinali, questa bevanda promette di migliorare la risposta dell’organismo allo stress, supportare il sistema immunitario e migliorare la concentrazione mentale. Particolarmente interessante è l’effetto del fungo Reishi, che secondo alcune ricerche potrebbe contribuire a ridurre lo stress e migliorare la qualità del sonno, mentre il Lion’s Mane viene associato a potenziali benefici sulla memoria e sulle funzioni cognitive.

Il mercato del caffè ai funghi sta vivendo una fase di espansione significativa. Secondo i dati forniti da The Business Research Company, si prevede che il valore del mercato globale crescerà da 2,72 miliardi di dollari nel 2024 a 2,91 miliardi nel 2025, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 7,0%. Questa tendenza positiva è confermata anche dall’aumento dell’interesse dei consumatori: Yelp ha registrato un incremento dell’87% nelle ricerche per “mushroom coffee” nel 2024 rispetto all’anno precedente. Dal punto di vista demografico, la bevanda sembra attrarre particolarmente i millennial e i forti consumatori di caffè, con il 38% dei primi e il 24% degli individui che consumano quattro o più tazze di caffè al giorno che trovano il concetto di caffè ai funghi molto interessante.

I principali consumatori di questa bevanda innovativa sono principalmente persone attente alla salute e al benessere, interessate a integrare nella propria dieta alimenti funzionali con potenziali benefici per l’organismo. In particolare, attirano l’attenzione di coloro che cercano alternative al caffè tradizionale per ridurre l’assunzione di caffeina senza rinunciare completamente al piacere di una bevanda calda e energizzante. Un altro segmento di mercato significativo è rappresentato dagli sportivi e dalle persone fisicamente attive, attratte dalle proprietà energizzanti del Cordyceps, che viene promosso come alternativa naturale alle bevande energetiche. Anche i professionisti sottoposti a forte stress lavorativo o studenti alla ricerca di supporto per la concentrazione mentale costituiscono una fetta importante del pubblico di riferimento di questa bevanda.

Nonostante l’entusiasmo crescente, è importante considerare che la ricerca scientifica sui benefici effettivi del caffè ai funghi è ancora in fase preliminare. Come ha sottolineato lo studio di Harvard, le ricerche sono ancora in fase embrionale e, sebbene esistano numerosi studi sulle proprietà dei singoli funghi medicinali, mancano ricerche specifiche sull’efficacia della loro combinazione con il caffè. Inoltre, la maggior parte degli studi condotti finora si basano su prove in provetta e su animali, con pochi studi clinici su esseri umani. Questo suggerisce una certa cautela nell’interpretazione dei benefici promessi, in attesa di evidenze scientifiche più solide.

Un altro aspetto da considerare è il costo di questa bevanda innovativa, che non la rende accessibile a tutti. Con prezzi che possono arrivare fino a 70 euro al chilo, il caffè ai funghi si posiziona decisamente nella fascia premium del mercato delle bevande. Marchi come Ryze, creato da due studenti di Harvard, propongono confezioni per un mese di consumo a circa 27 dollari, un prezzo significativamente superiore rispetto al caffè tradizionale. Questa barriera economica potrebbe limitarne la diffusione su larga scala, confinandolo a un segmento di mercato di nicchia, almeno fino a quando la produzione non diventerà più efficiente e diffusa.

In merito alle controindicazioni, la micoterapia intesa come assunzione di integratori alimentari bevande o altro a base di funghi medicinali, solitamente non presenta particolari controindicazioni