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Arriva il burro (sintetico) prodotto dall’aria

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Anelli di Zucchine

La rivoluzione alimentare del ventunesimo secolo potrebbe passare attraverso un laboratorio californiano dove viene prodotto burro senza mucche, senza latte e senza alcun processo agricolo tradizionale. La startup Savor, fondata nel 2022 e finanziata da Bill Gates, ha sviluppato una tecnologia capace di trasformare anidride carbonica, idrogeno e ossigeno in grassi alimentari attraverso un sofisticato processo termo-chimico che promette di rivoluzionare completamente l’industria alimentare mondiale.

Il procedimento scientifico alla base di questa innovazione si fonda sulla comprensione molecolare dei grassi alimentari, che sono essenzialmente costituiti da catene di atomi di carbonio e idrogeno unite tra loro. Gli scienziati di Savor estraggono l’anidride carbonica direttamente dall’atmosfera e l’idrogeno dall’acqua attraverso elettrolisi, combinandoli successivamente con l’ossigeno presente nell’aria per ricreare artificialmente le stesse catene molecolari che compongono naturalmente i lipidi. Questo processo termochimico avanzato trasforma inizialmente questi elementi in alcani, semplici catene di carbonio, che vengono poi ossidate per produrre acidi grassi e successivamente assemblate in trigliceridi, i componenti fondamentali del burro tradizionale.

L’impatto ambientale rappresenta il vero punto di forza di questa tecnologia rivoluzionaria, considerando che la produzione tradizionale di burro genera tra i 5,2 e i 14,7 chilogrammi di anidride carbonica equivalente per ogni chilogrammo di prodotto finale. Il burro sintetico di Savor produce invece meno di 0,8 grammi di emissioni gassose per chilogrammo, determinando una riduzione delle emissioni del 99% rispetto ai metodi di produzione convenzionali. Questa drastica riduzione dell’impronta carbonica potrebbe contribuire significativamente alla lotta contro il cambiamento climatico, eliminando la necessità di allevare bestiame e riducendo conseguentemente la deforestazione legata all’agricoltura tradizionale.

Bill Gates, principale finanziatore del progetto attraverso la sua attività di investimento post-Microsoft, ha espresso grande entusiasmo per questa innovazione dichiarando di non essere in grado di distinguere il burro sintetico da quello naturale. L’imprenditore americano ha spiegato sul suo blog personale GatesNotes come l’azienda sia partita dal presupposto che tutti i grassi sono costituiti da catene di atomi di carbonio e idrogeno, per poi tentare di riprodurre quelle stesse catene senza coinvolgere animali o piante. Gates ha inoltre sottolineato come il processo non rilasci alcun gas serra, non utilizzi terreni agricoli e richieda meno di un millesimo dell’acqua utilizzata dall’agricoltura tradizionale, mantenendo comunque un sapore identico al burro autentico.

La validazione commerciale di questa tecnologia è già in corso attraverso diverse collaborazioni con panifici californiani che stanno testando il prodotto nelle loro preparazioni quotidiane. Brian Wood, proprietario della Starter Bakery di Berkeley in California, ha incorporato il burro sintetico nei suoi croissant, dichiarando che la consistenza risulta perfetta e che i clienti stanno dimostrando grande apprezzamento per i prodotti finali. Questi test pratici rappresentano un passaggio fondamentale per dimostrare che il burro sintetico può effettivamente sostituire quello tradizionale nelle applicazioni culinarie professionali senza compromettere qualità organolettica o performance tecniche.

La ricerca scientifica che supporta questa innovazione è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Sustainability, conferendo credibilità accademica al progetto e fornendo una base solida per ulteriori sviluppi. L’azienda ha già raccolto oltre 33 milioni di dollari di finanziamenti e sta attualmente cercando l’approvazione della Food and Drug Administration americana per portare i suoi prodotti dal laboratorio al mercato di massa[17]. Parallelamente, Savor sta sviluppando versioni sintetiche di altri prodotti caseari tra cui latte, gelato e formaggio, ampliando progressivamente la gamma di alternative alimentari sostenibili.

Il contesto storico di questa innovazione rivela interessanti parallelismi con precedenti tentativi di sintesi alimentare, inclusi gli esperimenti condotti durante la Seconda Guerra Mondiale quando la Germania nazista tentò di produrre “burro di carbone” per sopperire alle interruzioni delle catene di approvvigionamento rurali. Tuttavia, la tecnologia attuale rappresenta un salto qualitativo significativo rispetto a quei primi esperimenti, offrendo prodotti molecolarmente identici agli originali e producendo risultati organoleticamente indistinguibili dalle controparti tradizionali. La ricerca di alternative al burro tradizionale risale addirittura all’epoca di Napoleone III, quando un chimico francese creò la prima margarina mescolando grassi animali con latte per rispondere a carenze alimentari.

Le implicazioni economiche di questa rivoluzione tecnologica potrebbero estendersi ben oltre il settore alimentare, considerando che le attività agricole contribuiscono per circa il 5% alle emissioni globali di gas serra. L’adozione su larga scala di tecnologie come quella sviluppata da Savor potrebbe determinare una significativa riduzione della deforestazione, il ripristino di pozzi naturali di carbonio e una diminuzione complessiva delle emissioni legate alla produzione alimentare. Tuttavia, esperti del settore come Michael Hansen di Consumer Reports sollevano interrogativi sull’opportunità di investire risorse così ingenti in esperimenti biotecnologici che richiedono la costruzione di nuove filiere di produzione e distribuzione, quando le stesse risorse potrebbero essere utilizzate per migliorare i sistemi agricoli esistenti attraverso pratiche come l’agro-forestazione o la diversificazione delle colture.

La sfida principale per Savor rimane convincere i consumatori ad accettare un alimento così radicalmente innovativo, nonostante il supporto di figure influenti come Bill Gates rappresenti un elemento promettente per l’accettazione commerciale. L’azienda dovrà dimostrare di poter produrre il burro sintetico in quantità sufficienti per costituire un’alternativa valida ai metodi tradizionali, mantenendo contemporaneamente prezzi competitivi e minimizzando le emissioni durante il processo di scala industriale. Il successo di questa tecnologia dipenderà ultimamente dalla capacità di bilanciare innovazione scientifica, sostenibilità ambientale e accettazione del mercato, rappresentando potenzialmente un passo significativo verso un futuro alimentare più sostenibile per l’umanità.