AttualitàMeglio Anguria o Melone: quale mangiare in estate Guarda le VideoricetteSeguici su YouTube Anelli di Zucchine Seguici su YouTube! Anelli di Zucchine L’estate porta con sé il desiderio di leggerezza e freschezza, spingendo molti a scegliere l’anguria o il melone come spuntino ideale nelle giornate più calde. Entrambi i frutti appartengono alla famiglia delle Cucurbitaceae e vantano un elevato contenuto di acqua, sali minerali e vitamine, ma presentano differenze che li rendono più adatti a specifiche esigenze nutrizionali. Analizzando nel dettaglio il profilo nutrizionale, le proprietà salutistiche e gli effetti sul benessere, è possibile stabilire quale tra anguria e melone sia il più adatto per idratare, reintegrare nutrienti e favorire la salute generale dell’organismo.Profilo nutrizionale a confrontoL’anguria è composta per circa il 92% di acqua, fornisce appena 30 kcal per 100 grammi di polpa e contiene meno di 4 grammi di zuccheri semplici, mentre il melone, con il suo 90% di acqua, apporta circa 33 kcal e 7,4 grammi di zuccheri per 100 grammi. Nella porzione di anguria si trovano 0,4 grammi di proteine, 0,2 grammi di fibre e quantità trascurabili di grassi, oltre a micronutrienti quali vitamina C, vitamine del gruppo B, potassio e tracce di magnesio, calcio e fosforo. Il melone conferisce invece 0,8 grammi di proteine, 0,7 grammi di fibre, vitamine A e C in misura più elevata rispetto al cocomero, oltre a un apporto significativo di potassio, calcio e fosforo. Questa differenza di densità nutrizionale rende l’anguria ideale per chi punta a uno spuntino ipocalorico e altamente idratante, mentre il melone si distingue per il maggior contenuto di vitamine liposolubili e fibre utili al transito intestinaleIdratazione e reintegro elettroliticoL’eccezionale quota di acqua è la caratteristica comune più evidente, ma l’anguria, con il suo 92–95% di acqua, esercita un’azione diuretica più marcata grazie al rapporto acqua–sodio e all’elevata presenza di potassio. Questo favorisce la regolazione della pressione arteriosa e il mantenimento dell’equilibrio idrosalino, particolarmente importante dopo attività fisica intensa o esposizione prolungata al sole. Il melone, pur contenendo acqua in misura leggermente inferiore, apporta una maggiore quota di fibre e di carotenoidi, che modulano l’assorbimento dei liquidi e dei nutrienti a livello intestinale, prolungando l’effetto saziante e contribuendo a un rilascio più graduale di energiaVitamine, antiossidanti e difesa cellulareGli antiossidanti sono presenti in abbondanza in entrambi i frutti: l’anguria è ricca di licopene, il pigmento carotenoide responsabile del caratteristico colore rosso, che migliora la funzione vascolare e protegge dai danni ossidativi a carico delle cellule cardiache e cutanee; il melone, d’altro canto, offre un maggior apporto di beta-carotene, precursore della vitamina A, utile a preservare la salute della mucosa oculare e della pelle. La vitamina C, essenziale per la sintesi del collagene e per la risposta immunitaria, è presente in misura simile nei due frutti, seppur leggermente superiore nel melone, che ne fornisce fino a 32 mg per 100 grammi, contro i circa 10–12 mg dell’anguriaDigestione e regolarità intestinaleLe fibre dell’anguria, pur in quantità ridotta, unite all’alto contenuto di acqua, facilitano il transito intestinale e contrastano la stitichezza leggera. Il melone, con una percentuale di fibre doppia rispetto all’anguria, svolge un’azione più incisiva sulla regolarità, favorendo l’aumento della massa fecale e stimolando la motilità. Entrambi i frutti, consumati a stomaco vuoto o a merenda, contribuiscono a una digestione più fluida, ma una porzione eccessiva di melone a fine pasto potrebbe rallentare la digestione a causa della presenza di zuccheri concentratiBenessere cardiovascolare e metabolismoL’anguria contiene amminoacidi come la citrullina e l’arginina che supportano la funzione endoteliale e contribuiscono a una migliore circolazione sanguigna, mentre il melone agisce sul metabolismo lipidico grazie ai fitonutrienti e ai flavonoidi che riducono l’infiammazione sistemica e favoriscono la gestione dei livelli di colesterolo e glucosio nel sangue. Studi su popolazioni consumatrici di anguria hanno evidenziato un incremento dell’apporto di fibre, magnesio e potassio, insieme a una riduzione dei grassi saturi, con effetti positivi sulla pressione arteriosa e sulla salute cardiacaScelte personalizzate e alternanza in cucinaNon esiste un vincitore assoluto: l’anguria è indicata per chi ricerca massima idratazione, basso apporto calorico e un’azione antiossidante mirata alla salute cardiovascolare; il melone è preferibile in un’ottica di supporto vitaminico, integrazione di fibre e salute metabolica. Alternare i due frutti nell’arco della giornata e della settimana garantisce varietà nutrizionale, sazietà prolungata e un’ampia gamma di principi attivi. Consumarli in macedonie, centrifugati o come snack pre e post allenamento permette di sfruttare al meglio le proprietà idratanti, antinfiammatorie e antiossidanti, riducendo il rischio di monotonia alimentare e valorizzando il piacere del gusto estivo.ConclusioneLa scelta tra anguria e melone dipende dalle specifiche esigenze individuali: idratazione intensa e minimo apporto calorico orientano verso l’anguria, mentre un sostegno più concentrato in vitamine liposolubili e fibre fa pendere la bilancia a favore del melone. Entrambi i frutti meritano spazio nella dieta estiva, purché consumati con moderazione e abbinati a uno stile di vita attivo e a un’alimentazione equilibrata.