AttualitàAllarme Pesticidi, Ritirati Chiodi di Garofano di Selex, Eurospin, Conad: Ecco i Lotti Guarda le VideoricetteSeguici su YouTube Anelli di Zucchine Seguici su YouTube! Anelli di Zucchine Un’ampia operazione di richiamo alimentare ha coinvolto nelle ultime settimane diverse catene di supermercati italiane per la presenza di pesticidi oltre i limiti di legge in numerosi lotti di chiodi di garofano distribuiti sotto vari marchi della grande distribuzione. L’allerta è scattata inizialmente l’11 settembre quando i supermercati Tigros e Basko hanno pubblicato il richiamo di un lotto di chiodi di garofano a marchio Primia, estendendosi progressivamente a tutti i principali marchi della distribuzione organizzata.Le catene coinvolte nel richiamo includono Selex, Eurospin, Conad, Decò e Il Gigante, con prodotti venduti in vasetti di vetro da 25 a 30 grammi. Il denominatore comune è rappresentato dallo stabilimento produttivo: tutti i chiodi di garofano richiamati sono stati confezionati dalla Drogheria e Alimentari Spa, con sede in viale Nilde Iotti 23/25 a Scarperia e San Piero, nella città metropolitana di Firenze.Il richiamo per Selex ha interessato chiodi di garofano interi in vasetti da 30 grammi con numero di lotto L15069C e termine minimo di conservazione 31/03/2028. Gli avvisi ufficiali della catena specificano come motivo il “ritrovamento pesticida superiore al limite di legge”. Per ulteriori informazioni i consumatori possono contattare il numero verde 800 992 992.L’ultimo marchio ad essere coinvolto è Don Jerez per Eurospin, con vasetti da 25 grammi, lotto L14078C e scadenza 31/03/2028. Il Ministero della Salute ha segnalato questo richiamo in data 15 settembre 2025. Anche Conad ha dovuto richiamare i propri chiodi di garofano, venduti in vasetti da 28 grammi con lotto L14073C, sempre per la presenza di residui di un pesticida non autorizzato.I marchi Decò e Il Gigante hanno richiamato chiodi di garofano in vasetti da 25 grammi con lotti rispettivamente L07085C e L07083C, entrambi con scadenza 31/03/2028. Il primo richiamo ha invece riguardato i chiodi di garofano Primia distribuiti da Tigros e Basko, in vasetti da 30 grammi con lotto L15069C.Questa situazione rappresenta già il quarto episodio nel corso del 2025 relativo a prodotti a base di chiodi di garofano contaminati da pesticidi. Nei tre casi precedenti, tutti i prodotti richiamati erano a marchio AlìBabà e provenivano dall’Indonesia. La situazione attuale differisce perché coinvolge un produttore italiano e multiple catene distributive nazionali. Dal primo gennaio 2025 sono stati documentati complessivamente 186 richiami per un totale di 449 prodotti di aziende e marchi differenti.Il fatto che un unico stabilimento rifornisca multiple insegne con vasetti di spezie evidenzia l’interconnessione della filiera distributiva italiana e la necessità di controlli stringenti sui fornitori comuni. Le autorità sanitarie hanno seguito le procedure standard previste dal Regolamento europeo 178/2002 per la gestione delle emergenze alimentari, con la pubblicazione dei richiami nel portale del Ministero della Salute gestita dalle Regioni competenti per territorio.In nessuno degli avvisi di richiamo viene specificato quale tipo di pesticida sia stato rilevato oltre i limiti consentiti dalla normativa europea, ma le autorità sanitarie hanno confermato che si tratta di sostanze che superano le soglie stabilite dalla legge per garantire la sicurezza alimentare. Ogni operatore del settore alimentare ha l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti e di ritirare il prodotto dal mercato.Le raccomandazioni ufficiali per i consumatori sono chiare: non devono assolutamente consumare i chiodi di garofano appartenenti ai lotti indicati e devono restituirli al punto vendita dove sono stati acquistati per ottenere il rimborso completo. I consumatori possono verificare se il proprio prodotto è interessato dal richiamo controllando il numero di lotto e la data di scadenza riportati sull’etichetta del vasetto.In caso di consumo accidentale del prodotto contaminato e insorgenza di sintomi, è consigliabile contattare immediatamente il proprio medico di fiducia o rivolgersi al pronto soccorso, specificando il tipo di prodotto consumato e il lotto di appartenenza. Solo i richiami pubblicati nel portale ufficiale del Ministero della Salute sono autentici e assolvono agli obblighi di informazione ai consumatori.