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Alessandro Borghese: “Il futuro della cucina? Più insetti, meno carne coltivata”

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Anelli di Zucchine

Lo chef e conduttore televisivo Alessandro Borghese ha svelato la sua visione sul futuro della gastronomia durante il recente intervento agli Sky Inclusion Days di Milano. Una prospettiva che sorprende e potrebbe spiazzare i puristi della cucina tradizionale italiana: un futuro in cui gli insetti avranno un ruolo sempre più rilevante nelle nostre tavole, mentre la carne coltivata in laboratorio rimarrà ai margini.

“Sono meno per la carne coltivata e più per gli insetti. Il futuro in cucina ci riserverà anche gli insetti. È una questione di cultura. Gli insetti vengono mangiati in moltissime culture gastronomiche”, ha dichiarato Borghese durante il panel “La cucina è un palcoscenico: 4 Ristoranti per scoprire l’Italia” tenutosi al Teatro dal Verme di Milano.

Una posizione che il celebre chef non si limita a teorizzare, ma che ha concretizzato anche con precise scelte imprenditoriali. Nel febbraio 2024, infatti, la società Wabo, di cui Borghese è socio, è diventata azionista con il 4,8% di Alia Insect Farm Società Agricola srl, una start up innovativa nata nel 2020 per sviluppare la prima Next Generation Farm Italiana dedicata alla produzione di Novel Food a base di insetti commestibili.

L’interesse di Borghese verso questa nuova frontiera gastronomica non sorprende chi conosce la sua attitudine all’innovazione, pur mantenendo un forte legame con la tradizione culinaria italiana. Durante il suo intervento, lo chef ha anche sfatato alcuni miti: “Noi già mangiamo mezzo chilo di insetti all’anno inconsapevolmente. Dal caffè, al cacao, al grano della pasta, al riso quando vengono processati, all’interno del processo qualche insetto ci finisce. Ingeriamo sicuramente qualche insetto, come i motociclisti che stanno a bocca aperta col casco d’estate”.

La posizione di Borghese si inserisce in un contesto normativo italiano ed europeo in evoluzione. Dal 29 dicembre 2023, l’Italia ha autorizzato la commercializzazione di quattro tipi di insetti: larva gialla della farina (Tenebrio molitor), locusta migratoria, grillo domestico (Acheta domesticus) e larve di verme della farina minore (Alphitobius diaperinus). L’autorizzazione è stata concessa in ottemperanza ai regolamenti comunitari che vincolano i paesi dell’Unione Europea, che non possono introdurre divieti per la vendita e il consumo di questi prodotti.

Diverso è invece l’approccio italiano alla carne coltivata in laboratorio. L’Italia, unica in Europa, ha approvato a novembre 2023 una legge che vieta la produzione e la commercializzazione di carne sintetica e altri alimenti creati da colture cellulari animali. Il governo ha motivato questa decisione con la necessità di proteggere la tradizione agroalimentare italiana e tutelare la salute pubblica, nonostante le critiche della comunità scientifica che ha definito il divieto privo di basi scientifiche.

Se da un lato Borghese si mostra favorevole all’introduzione degli insetti nella nostra alimentazione, dall’altro rimane fermamente ancorato ai valori della cucina tradizionale. “La cucina è unicamente passione, perché è un lavoro faticoso. Non ci sono scorciatoie, non c’è ChatGpt in cucina…niente carbonara fatta col computer”, ha affermato durante il suo intervento agli Sky Inclusion Days.

La visione di Borghese sulla gastronomia italiana è quella di una “cucina a chilometro Italia”, espressione che si contrappone al concetto di “chilometro zero” e indica la vasta regionalità culinaria italiana, considerata la più estesa al mondo e forse superata solo da quella cinese. “Abbiamo una cucina regionale che è la più vasta del mondo, forse solo quella cinese ci sta dietro. E abbiamo una cultura gastronomica importante”, ha sottolineato lo chef.

Questo approccio si riflette anche nel successo del suo programma “4 Ristoranti”, che ha festeggiato recentemente dieci anni di messa in onda. Un format che ha permesso a Borghese di percorrere oltre 100.000 km e visitare circa 480 ristoranti in Italia e all’estero, da Hong Kong a Londra, passando per Fuerteventura e numerose località italiane come Valle d’Aosta, Genova, Bari e Venezia.

Al di là della sua attività televisiva, Borghese è noto anche per le sue ricette che spaziano dalla tradizione all’innovazione. Dal kit “Borghese Box Sea” dedicato alla cucina di mare, con proposte come le linguine con i tartufi di mare, al kit dedicato alla pasta con ricette autunnali come i maccheroncini con zucca, finferli e pesto di noci, fino al kit “Healthy Borghi” per una cucina sana e leggera che include ricette come i ravioli al vapore. La sua produzione comprende anche una collana di ricettari che spazia dalla pasta fresca alla cucina del recupero, dai piatti pronti in 15 minuti allo street food.

In un panorama gastronomico in rapida evoluzione, la posizione di Alessandro Borghese rappresenta un interessante equilibrio tra innovazione e tradizione. Da un lato l’apertura verso nuove frontiere alimentari come gli insetti commestibili, dall’altro la difesa della cucina tradizionale italiana basata sulla passione e sul lavoro artigianale. Una visione che rispecchia le contraddizioni e le sfide della gastronomia contemporanea, sempre in bilico tra il rispetto per il passato e la necessità di guardare al futuro.

La sfida sarà conciliare questi due aspetti, mantenendo l’identità culinaria italiana ma aprendosi a nuove possibilità che possano rispondere alle esigenze di sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare. Come ha sottolineato Antonella D’Errico, Executive Vice President Content di Sky Italia, “4 Ristoranti oltre a essere un fenomeno culturale, è diventato parte del racconto televisivo italiano e di questo siamo orgogliosissimi, ha dato una spinta propulsiva alla ristorazione locale”. Allo stesso modo, le dichiarazioni di Borghese potrebbero dare una spinta propulsiva a un dibattito necessario sul futuro dell’alimentazione nel nostro paese.

Immagine: Instagram @borgheseale