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Richiamato Pesto Fresco Genovese per rischio microbiologico: ecco il lotto e la marca

Coop richiama il Pesto Fresco Genovese Senz'aglio per rischio microbiologico. Lotto interessato e rimborsi
10 Dicembre 2025, 15:18
Richiamato Pesto Fresco Genovese per rischio microbiologico: ecco il lotto e la marca
Anelli di Zucchine
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La catena di supermercati Coop ha disposto il richiamo precauzionale di un lotto di Pesto Fresco Genovese Senz’aglio a marchio Fior Fiore per una possibile contaminazione microbiologica. L’allerta, diffusa attraverso i canali ufficiali della grande distribuzione e sul portale dedicato agli avvisi di sicurezza alimentare, si inserisce in un quadro più ampio di controlli a tutela della salute dei consumatori, particolarmente stringenti nel periodo natalizio quando gli acquisti alimentari si moltiplicano.

Il prodotto oggetto del richiamo è commercializzato in vasetti di vetro da 130 grammi e appartiene al lotto identificato dal numero 130 8001120665195. Nell’avviso ufficiale pubblicato da Coop non viene indicata una specifica data di scadenza, circostanza che rende particolarmente importante la verifica del codice lotto per tutti coloro che abbiano recentemente acquistato questo condimento. La linea Fior Fiore rappresenta la gamma premium di Coop, dedicata alle eccellenze gastronomiche italiane, e il pesto in questione si caratterizza per l’assenza di aglio nella formulazione, elemento distintivo rispetto al classico pesto alla genovese.

La motivazione del ritiro risiede in una possibile contaminazione microbiologica rilevata durante i controlli interni di qualità. Sebbene l’azienda non abbia specificato nei dettagli la natura esatta della contaminazione, questo tipo di problematica riguarda generalmente la presenza di microrganismi patogeni quali batteri, virus o parassiti che possono rappresentare un rischio per la salute umana. La contaminazione microbiologica degli alimenti costituisce la forma più comune e potenzialmente pericolosa di alterazione dei prodotti alimentari, capace di causare infezioni o intossicazioni alimentari con sintomi che variano a seconda del microrganismo coinvolto.

Nel caso specifico dei prodotti freschi come il pesto, conservati in frigorifero e caratterizzati da una breve scadenza, il rischio microbiologico risulta particolarmente rilevante. Il pesto fresco non è un prodotto acidulato e presenta un pH superiore a 4,6, condizione che, unita allo strato di olio che normalmente ricopre il composto creando un ambiente anaerobico, potrebbe favorire in determinate circostanze la crescita di batteri patogeni qualora le temperature di conservazione non vengano mantenute correttamente al di sotto dei quattro gradi centigradi. La presenza di ingredienti freschi come il basilico genovese DOP, l’olio extravergine di oliva e i formaggi DOP richiede infatti rigorosi standard igienico-sanitari durante tutte le fasi di lavorazione e conservazione.

Il pesto Fior Fiore viene prodotto per conto di Coop Italia da Il Pesto di Pra’ di Bruzzone e Ferrari Srl, azienda con sede a Genova Pra’, zona tradizionalmente vocata alla produzione del celebre condimento ligure. Lo stabilimento genovese si occupa della lavorazione di questo prodotto che, nella versione senza aglio richiamata, contiene olio extravergine di oliva al 50 percento, basilico genovese DOP al 26 percento, formaggio Grana Padano DOP, pinoli, sale e acido ascorbico come antiossidante. La ricetta si distingue per l’elevata percentuale di ingredienti di qualità certificata e per l’assenza di conservanti, caratteristica che tuttavia richiede una particolare attenzione nella gestione della catena del freddo.

Coop ha attivato tempestivamente le procedure di richiamo precauzionale, sospendendo la vendita del lotto coinvolto e invitando esplicitamente i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo. La raccomandazione vale anche qualora l’aspetto, l’odore o il sapore del pesto dovessero apparire normali, poiché non tutti i microrganismi patogeni alterano le caratteristiche organolettiche dell’alimento. Chi si trovasse in possesso di una confezione appartenente al lotto 130 8001120665195 può restituirla presso qualsiasi punto vendita Coop, dove verrà rimborsata integralmente senza necessità di presentare lo scontrino fiscale, come previsto dalle procedure standard in caso di richiamo precauzionale.

Per fornire assistenza e ulteriori chiarimenti ai consumatori, Coop ha messo a disposizione il numero verde gratuito 800805580, attivo durante gli orari di servizio clienti. Attraverso questo canale è possibile ottenere informazioni dettagliate sul richiamo, verificare se altre confezioni acquistate appartengano al lotto interessato e ricevere indicazioni sulle modalità di restituzione del prodotto. Il servizio clienti rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la massima trasparenza nelle comunicazioni relative alla sicurezza alimentare, permettendo alla catena di grande distribuzione di gestire in modo efficace le richieste e le preoccupazioni dei propri clienti.

Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di vigilanza sulla sicurezza alimentare che ha visto, nel corso del 2025, numerosi richiami di prodotti dalla grande distribuzione. Dal primo gennaio dell’anno in corso il Ministero della Salute e le singole catene distributive hanno segnalato centinaia di richiami per motivazioni diverse, spaziando dal rischio microbiologico alla presenza di allergeni non dichiarati, dal rischio chimico dovuto a contaminanti come le aflatossine al rischio fisico per presenza di corpi estranei. La procedura di richiamo rappresenta uno strumento essenziale del sistema di sicurezza alimentare europeo, regolamentato dal Regolamento CE 178 del 2002 e successive modifiche, che prevede obblighi precisi per gli operatori del settore alimentare in caso di rischi per la salute dei consumatori.

Il Regolamento CE 2073 del 2005, che fissa i criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari, stabilisce parametri stringenti per garantire la sicurezza degli alimenti immessi sul mercato. Nel caso dei prodotti freschi refrigerati come il pesto, vengono applicati criteri di sicurezza specifici relativi alla presenza di patogeni quali Listeria monocytogenes, Salmonella, Escherichia coli e Staphylococcus aureus. I controlli microbiologici vengono effettuati sia dall’operatore del settore alimentare nell’ambito delle procedure di autocontrollo HACCP, sia dalle autorità sanitarie competenti durante le attività di vigilanza ufficiale. Quando i risultati delle analisi evidenziano non conformità o anche solo potenziali rischi, scatta immediatamente la procedura di allerta che porta al ritiro o al richiamo del prodotto.

La contaminazione microbiologica degli alimenti può verificarsi in diverse fasi della filiera produttiva. Si parla di contaminazione primaria quando le materie prime risultano già contaminate all’origine, mentre la contaminazione secondaria si verifica durante le fasi di trasformazione, preparazione e manipolazione, dipendendo dall’igiene dell’ambiente di lavoro, delle attrezzature a contatto con gli alimenti e del personale addetto. Esiste inoltre il rischio di contaminazione crociata, che si realizza attraverso il passaggio diretto o indiretto di microrganismi da alimenti contaminati ad alimenti pronti al consumo, fenomeno che può avvenire tramite superfici di lavoro comuni, utensili non adeguatamente sanificati o manipolazione senza il rispetto delle norme igieniche basilari.

La natura precauzionale del richiamo sottolinea l’approccio responsabile adottato da Coop nella gestione della sicurezza alimentare. Anche in assenza di segnalazioni di malesseri da parte dei consumatori, la catena ha preferito agire preventivamente per eliminare qualsiasi potenziale rischio, in linea con il principio di precauzione che costituisce uno dei pilastri della normativa europea in materia di sicurezza alimentare. Questo atteggiamento proattivo, pur comportando costi economici per l’azienda in termini di prodotto ritirato e gestione della comunicazione di crisi, rappresenta un investimento fondamentale nella tutela della salute pubblica e nella preservazione della fiducia dei consumatori.

Per i consumatori risulta fondamentale prestare particolare attenzione alla conservazione corretta dei prodotti freschi come il pesto. La catena del freddo deve essere mantenuta ininterrotta dal momento dell’acquisto fino al consumo, conservando il prodotto in frigorifero a temperature comprese tra zero e quattro gradi centigradi. Dopo l’apertura del vasetto, il pesto deve essere consumato entro pochi giorni e mantenuto sempre refrigerato, avendo cura di coprire la superficie con un leggero strato di olio per limitare il contatto con l’ossigeno. È inoltre importante utilizzare sempre utensili puliti per prelevare il prodotto, evitando contaminazioni crociate con altri alimenti.

Il caso del pesto Fior Fiore si aggiunge a precedenti episodi che hanno interessato prodotti analoghi nel corso degli anni. Nel 2022 un lotto di pesto genovese fresco senza aglio a marchio Pastificio Novella era stato ritirato da Esselunga per non conformità ai criteri di sicurezza alimentare del Regolamento 2073 del 2005, mentre nel 2013 un clamoroso allarme aveva riguardato la possibile presenza di Clostridium botulinum in vasetti di pesto prodotti da Bruzzone e Ferrari, allarme poi rivelatosi un falso positivo dovuto a un errore nelle procedure di analisi di laboratorio. Questi episodi dimostrano quanto sia delicata la produzione di condimenti freschi e quanto sia importante l’accuratezza sia nei processi produttivi sia nelle procedure di controllo qualità.

La vicenda richiama l’attenzione anche sul tema più generale della comunicazione trasparente in materia di sicurezza alimentare. Le normative europee e nazionali impongono agli operatori del settore alimentare di informare tempestivamente i consumatori quando vengono rilevati rischi per la salute, utilizzando tutti i canali disponibili: dai cartelli esposti nei punti vendita alle comunicazioni sul sito internet aziendale, dai comunicati stampa alle segnalazioni sui social media. La rapidità e l’efficacia di questa comunicazione risultano determinanti per raggiungere il maggior numero possibile di consumatori che potrebbero aver acquistato il prodotto interessato dal richiamo.

L’invito rivolto ai consumatori è dunque quello di verificare attentamente i prodotti presenti nel proprio frigorifero, controllando il numero di lotto riportato sulla confezione del pesto Fior Fiore eventualmente acquistato. In caso di corrispondenza con il lotto richiamato, il prodotto non deve assolutamente essere consumato ma va restituito al punto vendita per il rimborso. La collaborazione dei consumatori risulta essenziale per garantire l’efficacia del sistema di allerta rapida e per tutelare la salute pubblica, permettendo di rimuovere dal circuito di consumo tutti i prodotti potenzialmente a rischio prima che possano causare danni alla salute.

Coop ha ribadito il proprio impegno costante nella tutela della sicurezza alimentare, evidenziando come il sistema di controlli interni e di autocontrollo HACCP permetta di individuare tempestivamente eventuali criticità e di intervenire prima che i prodotti raggiungano i consumatori o, quando necessario, di attivare prontamente le procedure di richiamo. L’azienda ha sottolineato che la qualità e la sicurezza rappresentano valori irrinunciabili nella propria politica commerciale, tanto più per la linea Fior Fiore che si posiziona nel segmento premium dell’offerta e che richiede pertanto standard qualitativi particolarmente elevati in tutte le fasi della filiera produttiva e distributiva.