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Termosifoni: spegnerli o lasciarli accesi di notte? Tutta la verità sul consumo e i costi

Contrariamente al mito popolare, studi scientifici confermano che abbassare i termosifoni di notte senza spegnerli del tutto consente risparmi fino al 10% annuo, mentre lo spegnimento completo può aumentare i consumi. L'isolamento e la manutenzione rimangono fattori cruciali.
5 Novembre 2025, 16:58
Termosifoni: spegnerli o lasciarli accesi di notte? Tutta la verità sul consumo e i costi

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Puntuale come l’arrivo del freddo invernale, si ripropone ogni anno la medesima interrogazione: risulta conveniente spegnere completamente i termosifoni durante le ore notturne oppure mantenerli accesi al minimo, al fine di non sprecare energia? La controversia persiste tra chi sostiene fermamente che la chiusura totale dell’impianto generi risparmi significativi e chi, contrariamente, afferma che l’ambiente domestico si raffreddi eccessivamente, costringendo successivamente la caldaia a consumare quantità maggiori di combustibile al mattino. Tuttavia, la ricerca scientifica fornisce risposte concrete e spesso contrarie agli insegnamenti tramandati dalla saggezza popolare.

Cosa rivelano gli studi: non sempre spegnere conviene davvero

La comunità scientifica internazionale, in particolare il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, ha condotto studi approfonditi su questa tematica, giungendo a conclusioni determinate e verificabili. Una ricerca condotta da Energy.gov dimostra che l’abbassamento del termostato di un intervallo compreso tra tre e cinque gradi centigradi per una durata approssimativa di otto ore—quale potrebbe essere il periodo notturno—consente di realizzare risparmi che raggiungono il dieci percento sui consumi complessivi di riscaldamento nel corso dell’anno solare.

Il meccanismo sottostante risulta elementare eppure efficace: allorché la temperatura interna dell’ambiente domestico si presenta inferiore, la dispersione termica verso l’esterno diminuisce proporzionalmente. Sebbene al mattino l’impianto di riscaldamento debba dedicare un certo sforzo per ripristinare le condizioni di comfort abituali, il consumo energetico totale resta tuttavia sensibilmente inferiore rispetto a quello che si registrerebbe mantenendo i termosifoni in funzione durante l’intera notte. Questo principio fisico elementare sfata uno dei miti più radicati nella percezione collettiva: è completamente erroneo ritenere che la caldaia lavori con maggiore intensità dopo il raffreddamento notturno, annullando così i vantaggi economici derivanti dal risparmio.

Il documento americano, basato su decenni di ricerca termotecnica, ribadisce che non esiste alcun fondamento scientifico alla teoria secondo cui “combattere il freddo con incrementi del termostato” risulterebbe efficace. La realtà risulta diametralmente opposta: l’adozione di una regolazione intelligente della temperatura rappresenta l’approccio razionale al consumo energetico domestico.

Abbassare, non spegnere: il compromesso che funziona

Gli specialisti del settore termotecnico concordano pressocchè unanimemente nel ritenere che il mantenimento dei termosifoni accesi al minimo costituisca frequentemente la soluzione più idonea al raggiungimento di un equilibrio tra sostenibilità energetica e preservazione del benessere abitativo. Durante le ore notturne, la temperatura ideale per gli ambienti domestici si colloca generalmente in un intervallo compreso tra sedici e diciotto gradi centigradi, fascia termica sufficiente a preservare il calore accumulato durante le ore diurne senza determinare dispersioni eccessive.

Questo approccio equilibrato rivela una particolare efficacia nelle abitazioni caratterizzate da isolamento termico insufficiente, dove le strutture murarie e gli infissi consentono una dispersione rapida dell’energia termica verso l’ambiente esterno. In tali contesti abitativi, lo spegnimento totale dell’impianto riscaldante determina un decremento della temperatura interna di entità considerevole, rendendo necessario uno sforzo energetico rilevante dell’impianto caldaia nel momento del riavvio mattutino.

Per i proprietari di abitazioni dotate di valvole termostatiche moderne o cronotermostati programmabili, la gestione della temperatura notturna può avvenire in modalità completamente automatica. Tali dispositivi consentono di impostare un abbassamento graduale della temperatura durante le ore di sonno e un ritorno automatico ai livelli di comfort prima dell’orario di risveglio abituale. Questa configurazione tecnologica permette di ottenere un risultato ottimale, conciliando l’esigenza di contenimento dei consumi energetici con il mantenimento di condizioni di benessere abitativo adeguate.

Non solo termostato: isolamento e manutenzione contano

È necessario sottolineare che la gestione intelligente del termostato non rappresenta l’unica variabile determinante nel computo finale dei consumi energetici residenziali. Il livello qualitativo dell’isolamento termico della struttura abitativa esercita un’influenza decisamente rilevante e spesso preponderante rispetto alle scelte di programmazione degli impianti.

Strutture murarie caratterizzate da spessori insufficienti, infissi obsoleti e cappotto termico assente o difettoso provocano una dispersione rapida e costante dell’energia termica, annullando di fatto l’efficacia di qualunque strategia volta al controllo della temperatura. Al contrario, un’abitazione costruita con adeguati criteri di coibentazione termica e dotata di infissi ad elevate prestazioni conserva la temperatura interna per periodi maggiormente prolungati, riducendo i consumi energetici in maniera naturale e misurabile.

Può parimenti dirsi della manutenzione periodica e programmata degli impianti di riscaldamento e dei termosifoni: un sistema mantiene prestazioni ottimali e riduce i consumi energetici quando sottoposto a interventi di manutenzione regolari e affidati a tecnici specializzati. Infine, è opportuno ricordare che per impianti con caratteristiche particolari—quali le pompe di calore geotermiche o il riscaldamento radiante a pavimento—la normativa tecnica e gli studi dell’Energy.gov suggeriscono di evitare abbassamenti eccessivi della temperatura, privilegiando invece il mantenimento di una temperatura costante e moderata nel corso delle ventiquattro ore.

La vera regola per risparmiare? Usare il buon senso

Per concludere questa analisi, è necessario affermare che non esiste alcuna formula universale applicabile indistintamente a tutte le situazioni abitative, tuttavia la direzione interpretativa risulta sufficientemente chiara e supportata da evidenze scientifiche consolidate. L’abbassamento della temperatura durante le ore notturne, senza giungere allo spegnimento completo dell’impianto, rappresenta la scelta più efficace nella stragrande maggioranza dei contesti residenziali italiani ed europei. Al contrario, il raffreddamento integrale dell’abitazione durante le ore notturne comporta il rischio concreto di incrementare i consumi energetici complessivi, vanificando i propositi di economia domestica.

L’investimento in interventi di isolamento termico migliorato e l’esecuzione regolare di manutenzione dell’impianto rappresentano i meccanismi più duraturi e incisivi per ridurre effettivamente l’importo della bolletta energetica nel corso dei mesi invernali. Il “vero risparmio” non risiede pertanto nello spegnimento indiscriminato di tutti i sistemi di riscaldamento, bensì nella capacità di dosare il calore disponibile con criterio, razionalità e continuità temporale. L’energia più pulita e virtuosa risulta infatti sempre quella che viene sottoposta a consumi consapevoli e che non viene dissipata in modo irrazionale e improduttivo.