AttualitàRichiamo di Uova per Salmonella e Altro: Tutte le Allerte in Corso! Guarda le VideoricetteSeguici su YouTube Anelli di Zucchine Seguici su YouTube! Anelli di Zucchine Il Ministero della Salute ha emesso un avviso di richiamo riguardante diversi lotti di uova fresche biologiche di categoria A a marchio L’Uovo d’Oro, diffuse nei supermercati Decò e prodotte dalla società agricola unipersonale L’Uovo d’Oro Srl. Il richiamo, di natura precauzionale, è motivato dal sospetto di contaminazione microbiologica da Salmonella enterica Enteritidis, agente patogeno responsabile di infezioni gastrointestinali anche gravi, soprattutto nei soggetti più vulnerabili.I prodotti coinvolti sono confezioni da 2 e 6 pezzi con date di scadenza comprese tra il 12 e il 26 novembre 2025. Le uova oggetto del richiamo sono state prodotte nello stabilimento di via Provinciale per Puglietta, a Campagna, in provincia di Salerno, identificato dal marchio IT D6T6L CE. L’avviso del Ministero invita i consumatori a non utilizzare le confezioni indicate e a restituirle al punto vendita per la sostituzione o il rimborso. L’azienda produttrice, informata del rischio, ha disposto in via autonoma la sospensione della distribuzione dei lotti coinvolti per consentire gli accertamenti sanitari necessari e garantire la sicurezza alimentare della propria filiera produttiva.L’episodio rappresenta un nuovo segnale di allerta nel panorama della sicurezza alimentare, poiché la salmonella resta tra i principali agenti batterici a rischio per i prodotti a base di uova fresche. L’infezione, trasmissibile per via alimentare, può causare stati febbrili, nausea e disturbi intestinali di varia intensità, con effetti più severi nei bambini, negli anziani e nelle persone immunodepresse. Le procedure di richiamo rispondono dunque al principio di precauzione stabilito dalla normativa comunitaria, che impone ai produttori e ai distributori di attivare controlli e comunicazioni pubbliche anche in presenza di una mera sospetta contaminazione.A distanza di poche ore dall’annuncio del richiamo delle uova L’Uovo d’Oro, il Ministero della Salute ha diffuso un nuovo avviso riguardante ulteriori prodotti a marchio Spinovo, prodotti dall’azienda di Mazzini Pierluigi con sede a Spino d’Adda, in provincia di Cremona. Anche in questo caso si tratta di un provvedimento precauzionale legato alla possibile presenza di contaminazioni microbiologiche non meglio specificate e quindi potenzialmente riconducibili a rischi di natura batterica.I lotti interessati appartengono a varie tipologie di confezione, comprendendo uova fresche sfuse di calibro XL, L e M distribuite in plateau da 20 o 30 pezzi, nonché confezioni da 6, 10 e 2 pezzi recanti le denominazioni commerciali “Le Nostranelle”. Le date di scadenza dei prodotti Spinovo oggetto del richiamo spaziano dal 4 al 19 novembre 2025, con una lista estesa di codici di lotto individuati dal Ministero e pubblicati sul portale istituzionale del dicastero. Tutti i prodotti coinvolti riportano il marchio di identificazione IT U320E UE, corrispondente allo stabilimento di produzione lodigiano, e sono stati distribuiti attraverso i normali canali della grande distribuzione organizzata.L’azienda ha specificato di aver avviato le operazioni di ritiro dei prodotti e di aver informato tempestivamente i propri distributori, in attesa degli esiti definitivi dei controlli sanitari. La scelta di ampliare la gamma dei lotti sottoposti a richiamo, rispetto ai circa trenta già segnalati nella settimana precedente, corrisponde alla necessità di prevenire ogni possibile rischio di diffusione di agenti patogeni non conformi agli standard di sicurezza stabiliti dalle normative europee.Il Ministero della Salute, che aggiorna quotidianamente il proprio portale con le comunicazioni di rischio, ribadisce che i consumatori in possesso delle uova richiamate non devono in alcun modo consumarle e devono rivolgersi ai punti vendita per la restituzione. Le autorità sanitarie territoriali stanno monitorando la situazione per verificare la rintracciabilità dei prodotti lungo tutta la catena distributiva e assicurare l’efficacia delle misure di ritiro. Gli interventi mirano a circoscrivere la potenziale esposizione dei consumatori e a garantire la trasparenza nella gestione degli incidenti alimentari.Nonostante al momento non siano stati segnalati casi di infezione collegati direttamente ai lotti di uova richiamati, la duplice segnalazione delle ultime 48 ore riflette una crescente attenzione istituzionale nei confronti del rischio microbiologico nella filiera avicola italiana. La frequenza con cui si moltiplicano gli avvisi di richiamo nel comparto delle uova, alimentato da una produzione intensiva e diffusa sull’intero territorio nazionale, impone agli operatori di settore un rigoroso rispetto dei protocolli igienico-sanitari e un costante aggiornamento delle procedure di controllo interno.Le indagini in corso da parte dei servizi veterinari regionali e dei laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dovranno appurare l’origine dei batteri eventualmente riscontrati e verificare l’efficacia delle misure di biosicurezza messe in atto dai produttori. Tra le verifiche previste rientrano l’analisi dei mangimi, il controllo dei sistemi di stoccaggio e trasporto e la valutazione delle condizioni igieniche negli impianti di confezionamento. L’obiettivo è identificare con precisione la fonte della possibile contaminazione e scongiurare il ripetersi di episodi analoghi.Il recente incremento dei casi di allerta alimentare nell’Unione Europea, in particolare nel settore delle uova e dei prodotti a base di pollame, ha portato le autorità competenti a rafforzare il sistema di tracciabilità e i piani di autocontrollo nelle aziende agricole. La salmonella, batterio tra i più monitorati, rappresenta ancora oggi una delle principali cause di malattie trasmesse da alimenti e la prevenzione costituisce lo strumento più efficace per ridurne la diffusione. L’Italia, in linea con gli standard comunitari, continua a mantenere un approccio precauzionale fondato sulla trasparenza informativa e sulla cooperazione tra imprese, istituzioni e consumatori.Le due vicende, pur distinte per provenienza geografica e marchio, si inseriscono in un contesto unitario che richiama la necessità di un controllo costante lungo tutta la catena alimentare, dalla produzione alla distribuzione. L’efficacia delle misure preventive dipende da una gestione tempestiva e coordinata dei richiami, da una comunicazione chiara ai consumatori e dalla responsabilità condivisa di ogni attore della filiera. In tale quadro, il caso delle uova L’Uovo d’Oro e Spinovo rappresenta un banco di prova significativo per la capacità del sistema nazionale di sicurezza alimentare di garantire tutela e fiducia al pubblico.