AttualitàMaxi richiamo di miele Ambrosoli Per Rischio Chimico Guarda le VideoricetteSeguici su YouTube Anelli di Zucchine Seguici su YouTube! Anelli di Zucchine Alla fine della scorsa settimana il Ministero della Salute ha disposto un ampio richiamo di prodotti alimentari che ha coinvolto diverse tipologie di miele a marchio Ambrosoli per rischio chimico. Le misure di ritiro, adottate in autotutela da parte degli operatori del settore alimentare, rappresentano un’importante azione preventiva a tutela della salute dei consumatori.Il maxi richiamo del miele Ambrosoli per presenza di residui antimicrobiciIl Ministero della Salute ha pubblicato nove distinti avvisi di richiamo datati ventitré ottobre duemilaventicinque riguardanti diverse confezioni e lotti di miele prodotto dalla storica azienda comasca G.B. Ambrosoli S.p.A. Il motivo del provvedimento risiede nella presenza di residui di antimicrobici oltre i limiti consentiti dal Regolamento CE trecentonovantasei del duemilacinque, normativa che stabilisce i livelli massimi di residui di antiparassitari nei prodotti alimentari di origine vegetale e animale. Tutti i prodotti interessati sono stati realizzati e confezionati nello stabilimento dell’azienda situato a Uggiate con Ronago, in provincia di Como, località dove la famiglia Ambrosoli opera dal millenovecentoventitre con una consolidata tradizione nella produzione di miele e derivati.Tra i prodotti coinvolti dal richiamo figura il Mielness Mielprotein al cioccolato, venduto in vasetti da duecentoventi grammi con il numero di lotto D zerozerodueduesei e termine minimo di conservazione fissato al ventotto febbraio duemilaventisette. Il provvedimento riguarda inoltre il miele di fiori commercializzato in molteplici formati: i vasetti da duecentocinquanta grammi con i lotti D zerozerotropzerocinque, D zerozerotropzerozerosei, D zerozerotropzerozerosetteD zerozerotroptreuno, tutti con scadenza trentuno marzo duemilaventiotto, rappresentano la confezione maggiormente diffusa sul mercato e anche quella che ha interessato diverse catene della grande distribuzione tra cui Basko, Tigros e Gros Cidac, che hanno provveduto a diffondere autonomamente l’avviso ai propri clienti.Altri formati richiamati comprendono i vasetti da cinquecento grammi con i lotti D zerozerodueduotto, D zerozerotrezerotreD zerozerotropzerozeroquattro, caratterizzati da date di scadenza rispettivamente al ventinove febbraio e trentuno marzo duemilaventiotto, oltre ai vasetti da seicento grammi contraddistinti dal lotto D zerozerodueduezerosettecon termine minimo di conservazione al ventinove febbraio duemilaventiotto. Particolarmente diffuso nella grande distribuzione risulta essere anche il formato in bicchiere da centosettantacinque grammi, i cui lotti interessati D zerozerotropunotreunozeroD zerozerotropunotretre presentano tutti scadenza al trentuno marzo duemilaventiotto e sono stati oggetto di richiamo anche da parte dei supermercati Alì e Tigros.Il richiamo si estende alle confezioni squeeze da duecentoventi grammi, particolarmente apprezzate per la praticità d’uso, con i lotti D zerozerotropzerozerosei, D zerozerotropzerozerosetteD zerozerotroptreuno tutti con termine minimo di conservazione al trentuno marzo duemilaventiotto, nonché al formato Easy da trecentosessanta grammi, lotto D zerozerodueduesei con scadenza dieci marzo duemilaventiotto. Completano l’elenco dei prodotti richiamati le confezioni pack sport da cento grammi, pensate per la pratica sportiva, i cui lotti corrispondono direttamente alle date di scadenza: ventisei febbraio duemilaventiotto, tre marzo duemilaventiotto, quattro marzo duemilaventiotto e dieci marzo duemilaventiotto. Quest’ultima tipologia di confezione è stata richiamata anche dalla catena Carrefour.L’azienda G.B. Ambrosoli, fondata da Giovanni Battista Ambrosoli nel millenovecentoventitre dopo aver conseguito il diploma di chimico industriale a Winterthur e aver maturato esperienza nel settore chimico in Svizzera, rappresenta una delle realtà storiche del panorama italiano nella produzione di miele. La società, che nel corso dei decenni si è affermata anche nella produzione di caramelle ripiene di miele e della celebre Cera Ambra per pavimenti e mobili, impiega attualmente circa settanta dipendenti nello stabilimento storico di Ronago e nel duemilaventidue ha registrato un fatturato di quasi trenta milioni di euro. La presenza di residui antimicrobici nel miele può derivare dall’utilizzo di sostanze per il trattamento delle malattie delle api, come la peste americana e la varroasi, o dalla contaminazione derivante da trattamenti fitoiatrici sulle piante da cui le api raccolgono il nettare.Cosa devono fare i consumatori in possesso dei prodotti richiamatiLe autorità sanitarie raccomandano ai consumatori che avessero acquistato le confezioni di miele Ambrosoli appartenenti ai lotti segnalati di non consumare assolutamente i prodotti e di riportarli al punto vendita dove sono stati acquistati per ottenere la sostituzione con altro prodotto o il rimborso integrale della somma versata. La restituzione del prodotto richiamato non richiede necessariamente la presentazione dello scontrino fiscale, anche se questo documenta ne facilita notevolmente la procedura, in quanto la dimostrazione dell’acquisto può essere fornita con qualsiasi mezzo, inclusi estratti conto di carte di credito o bancomat per i pagamenti elettronici, testimonianze o i sistemi di tracciabilità tramite codici a barre che consentono di identificare l’origine del prodotto e il punto vendita presso cui è stato commercializzato.Per quanto riguarda il miele Ambrosoli, il rischio chimico derivante dalla presenza di residui antimicrobici oltre i limiti di legge impone particolare cautela soprattutto per quanto concerne il consumo prolungato e ripetuto nel tempo, in quanto l’esposizione a residui di sostanze antibatteriche può contribuire al fenomeno dell’antibiotico resistenza e comportare potenziali effetti negativi sulla salute. Il Regolamento CE trecentonovantasei del duemilacinque stabilisce infatti che tutti i prodotti alimentari destinati al consumo umano nell’Unione Europea devono rispettare livelli massimi di residui di antiparassitari e altre sostanze chimiche al fine di proteggere la salute dei consumatori, prevedendo tolleranza zero per diverse sostanze non autorizzate.