
Un’allerta alimentare di vaste proporzioni ha colpito il colosso delle bevande Coca-Cola in Europa. L’imbottigliatore europeo della multinazionale, con sede in Belgio, ha annunciato un massiccio ritiro di prodotti a causa della presenza eccessiva di clorato, un composto chimico potenzialmente pericoloso per la salute.
Il richiamo interessa un’ampia gamma di bevande del gruppo Coca-Cola, tra cui le iconiche Coca-Cola, Sprite e Fanta, ma anche Fuze Tea, Minute Maid, Nalu, Royal Bliss e Tropico. Sono coinvolte sia le lattine che le bottiglie di vetro di questi prodotti, in circolazione da novembre 2024.
L’allarme riguarda sei paesi europei: Belgio, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Germania, Francia e Lussemburgo. L’Italia, al momento, non risulta interessata dal provvedimento.
La portata del richiamo appare considerevole, anche se l’azienda non ha fornito cifre precise. Un portavoce di Coca-Cola Europacific Partners Belgium ha dichiarato all’agenzia di stampa AFP: “Non abbiamo una cifra precisa, ma è chiaro che si tratta di una quantità considerevole”.
Il rischio del clorato
Il clorato è un sale dell’acido clorico che può formarsi come sottoprodotto dell’uso di disinfettanti a base di cloro nel trattamento delle acque e degli alimenti. La sua presenza negli alimenti e nelle bevande può rappresentare un rischio per la salute umana, come evidenziato dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) in un parere del 2015.
L’esposizione cronica al clorato potrebbe interferire con il metabolismo dello iodio, mentre l’esposizione acuta potrebbe limitare gli scambi di ossigeno nel sangue. Per questo motivo, l’Unione Europea ha stabilito dei limiti massimi di residui (LMR) per il clorato negli alimenti e nelle bevande.
Precedenti richiami
Non è la prima volta che Coca-Cola si trova a fronteggiare un richiamo di prodotti su larga scala. Nell’ottobre 2024, l’azienda aveva ritirato dal mercato austriaco circa 26 milioni di bottiglie di vari marchi per la possibile presenza di piccoli pezzi di metallo. Questo nuovo episodio solleva interrogativi sulla gestione della qualità e della sicurezza alimentare da parte del gigante delle bevande.
Il richiamo attuale rappresenta una sfida logistica e d’immagine per Coca-Cola Europacific Partners, che è il più grande imbottigliatore indipendente al mondo di prodotti a marchio Coca-Cola. L’azienda, che serve 600 milioni di consumatori in 31 paesi, dovrà gestire con attenzione questa crisi per minimizzare l’impatto sulla fiducia dei consumatori e sulla propria reputazione.